Roma, 20 ott. - Fare uso di cannabis prima di una gara sportiva può aiutare perché la sostanza ha un effetto rilassante e tranquillizzante. "E' un 'falso mito' che va assolutamente sfatato perché la cannabis, oltre a essere una sostanza topica dannosa per l'organismo, riduce le prestazioni sportive.
L'utilizzo di questa sostanza determina, al contrario, una compromissione acclarata delle capacità cognitive e un declino neuro psicologico". A dirlo chiaramente è Stefano De Lillo, vicepresidente Omceo Roma e coordinatore del Gruppo di lavoro per la prevenzione dei danni causati da cannabis recentemente istituito presso l'Ordine. Ed è proprio per veicolare un'informazione scientificamente corretta e sfatare i falsi miti sull'argomento che il Gruppo di lavoro Omceo Roma ha organizzato l'incontro 'Sport vs cannabis: quando, come, a chi divulgare il messaggio della scienza', in programma lunedì 24 ottobre, dalle 18.30 alle 20.30, presso il Circolo Canottieri Aniene.
"Sarà un'occasione per dibattere sull'importanza dello sport nella prevenzione dei danni causati dal consumo di cannabis sulla salute mentale dei giovani, presentare documenti scientifici e dare informazioni utili sia ai ragazzi, sia ai genitori, agli educatori, agli allenatori e ai medici stessi- spiega De Lillo- la pratica abituale di attività sportive, infatti, può essere uno dei modi per combattere le dipendenze dalle droghe perché lo sport è una forma di educazione completa che aiuta ad avere un corretto stile di vita".
Ed è ai giovani che principalmente l'Omceo Roma vuole rivolgersi "perché sono loro i principali fruitori di cannabis- continua De Lillo- basti pensare che a livello europeo l'Italia, insieme alla Francia, ha il primato di ragazzi che hanno fumato cannabis la prima volta a 13 anni o meno. Si tratta del 4,4% della popolazione, ossia 66mila ragazzi italiani. E sono proprio loro la categoria più fragile perché esposta ai condizionamenti che arrivano da influencer e personaggi famosi che diffondono informazioni senza alcuna correttezza scientifica". Prima tra tutte "la convinzione che possano esistere delle droghe 'leggere' e che la cannabis non faccia male- continua il vicepresidente Omceo Roma- ma sappiamo che così non è perché il 10% dei consumatori diventa psicotico, schizofrenico con un danno irreversibile sia personale che per la società . Inoltre il 30% dei consumatori ha una sindrome amotivazionale, ossia non riesce a studiare, a fare sport ecc".
Per questo "è importante presentare dei documenti scientifici, validati dall'Ordine, e parlare direttamente ai giovani, formarli. Uno degli obiettivi del Gruppo di lavoro Omceo Roma è proprio quello di far partire dei progetti di Peer-Education (educazione tra pari), sia nelle scuole sia nei centri sportivi, in modo che i ragazzi stessi possano essere testimonial-formatori delle loro classi, delle loro squadre, del loro gruppo di pari", conclude De Lillo.
L'evento, moderato da Manuela Lucchini, giornalista scientifica, e Jacopo Volpi, giornalista di Rai Sport, sarà improntato come un vero e proprio talk show in cui i presenti potranno dibattere con gli esperti su come e quanto l'attività sportiva possa essere un vero e proprio antidoto all'utilizzo di droghe.
BOLOGNESE: SPORT È ANTIDOTO A UTILIZZO DROGHE - "Da ex atleta di canottaggio posso dire che, almeno nell'ambito dell'agonismo, non si sono mai rilevate situazioni di consumo di cannabis- spiega Antonio Bolognese, responsabile scientifico del Gruppo di lavoro Omceo Roma- proprio per questo abbiamo pensato che fosse importante testimoniare l'importanza che lo sport e un conseguente corretto stile di vita possono avere sul contrasto all'uso di sostanze".
All'evento di lunedì "la platea- continua Bolognese- sarà rappresentata da dirigenti sportivi, allenatori, istruttori di tutte le scuole di sport del circolo e 5-6 allievi per disciplina (dai 10 ai 23 anni) con le relative famiglie". Non solo, all'incontro saranno presenti anche atleti di spicco delle varie discipline proprio per sottolineare l'importanza dei temi trattati.
Obiettivo del Gruppo di lavoro Omceo Roma è quello di portare avanti la divulgazione del messaggio scientifico utilizzando lo strumento della Peer-Education (educazione tra pari). "Proprio per questo- continua Bolognese- abbiamo in programma una serie di appuntamenti anche all'interno delle scuole. In particolare- spiega il responsabile scientifico del Gruppo- con le scuole Agidae (Associazione gestori istituti dipendenti dall'Autorità Ecclesiastica) nelle quali i nostri esperti, in una prima fase, istruiranno con il metodo della peer education i dirigenti e gli insegnanti, poi saranno a loro volta gli istituti che chiederanno di istruire gli studenti".
Altri progetti sono in programma "presso il liceo francese Chateaubriand e il liceo Kennedy per un totale di oltre mille studenti- spiega Bolognese- in questi istituti faremo prima degli incontri plenari e poi porteremo avanti un progetto di 3-6 mesi i cui ci saranno laboratori suddivisi per gruppi di 20-30 studenti in cui valuteremo la possibilità di identificare un leader che poi lavorerà come mediatore per la peer education".
"Si tratta di iniziative completamente no profit che portiamo avanti grazie all'impegno dell'Omceo Roma", conclude Bolognese.
(Mab/ Dire)