Roma, 3 ott. - La comunità dei professionisti di sanità pubblica italiana, riunita nel 55esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) a Padova dal 28 settembre al 1° ottobre 2022, si è confrontata sul suo ruolo nella costruzione di saperi e competenze capaci di far fronte alle numerose sfide poste dalle emergenze infettive, climatico-ambientali ed economiche.
Oltre due anni e mezzo di pandemia COVID-19 hanno messo a dura prova il Servizio Sanitario Nazionale e l'incertezza domina ancora lo scenario epidemiologico. I recenti eventi climatici estremi hanno riportato al centro del dibattito l'emergenza ambientale e il suo impatto sulla salute pubblica. A ciò si sommano le conseguenze della guerra in Ucraina, dell'instabilità politica internazionale e della correlata crisi energetica ed economica, che potrebbe compromettere la sostenibilità del Ser nel garantire i livelli di assistenza. Nel presente è indispensabile che sia garantito un adeguato finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale (almeno il 7% del PIL per la sanità pubblica).
Nell'affrontare questi scenari, il PNRR rappresenta un'opportunità per il rilancio del ruolo della Sanità Pubblica, soprattutto alla luce delle priorità individuate dalla Missione 6 (M6) con le sue due componenti (M6C1 - Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale; M6C2 - Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario) che sottolineano il ruolo della prevenzione come investimento per la salute individuale e collettiva nel breve e lungo termine, elemento confermato nella declinazione operativa contenuta nel recente DM 77/2022. Mai come in questo periodo la Sanità Pubblica è stata e sarà determinante per il contrasto alle disuguaglianze e il benessere del Paese.
A fronte del complesso e incerto scenario sanitario, sociale ed economico diventa pertanto sempre più rilevante poter contare su professionisti e professioniste della Sanità Pubblica che ad ogni livello possano mettere le proprie competenze al servizio di modelli assistenziali coerenti con le esigenze attuali, che sono sintetizzate in un decalogo di obiettivi da perseguire: - Garantire l'integrazione completa della prevenzione, nelle sue differenti declinazioni ed articolazioni, con l'assistenza primaria (es. casa della comunità, distretto) e con la rete ospedaliera.
- Sostenere la promozione e l'applicazione dell'approccio epidemiologico proattivo alla profilazione del rischio nel corso della vita dei cittadini per la prevenzione delle patologie trasmissibili e non.
- Assicurare la formazione dei professionisti della prevenzione e della sanità pubblica basata sulle competenze essenziali per ogni profilo professionale (core competence).
- Promuovere il potenziamento delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione che richiedono la definizione di standard (di personale, tecnologici e strutturali) uniformi a livello nazionale. 5. Sostenere l'implementazione del Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS), promuovendo la collaborazione tra agenzie regionali per la protezione dell'ambiente e servizio sanitari, cui spetterà un rinnovato ruolo anche a livello ambientale in un'ottica One Health.
- Promuovere a tutti i livelli del sistema la cultura della preparedness e della gestione delle emergenze infettive, climatiche e ambientali.
- Sostenere la realizzazione di moderne infrastrutture digitali e promuovere l'applicazione degli strumenti di digital health per il Servizio Sanitario Nazionale, al fine di garantirne la sostenibilità e promuoverne l'efficienza nella pratica quotidiana e nella ricerca.
- Rafforzare il contrasto alle disuguaglianze di salute, aggravate dal contesto pandemico e socioeconomico, con particolare riferimento a salute mentale e accesso alle cure per patologie croniche.
- Sostenere la presa in carico delle fragilità e cronicità nelle comunità, realizzando gli obiettivi indicati nel DM 77/2022 con l'importanza crescente dell'assistenza primaria, in stretta relazione con le cure intermedie e con la rete ospedaliera e riabilitativa.
- Promuovere un approccio multidisciplinare e intersettoriale, per rafforzare e sostenere la strategia della Salute in tutte le politiche. Si pongono davanti all'Servizio Sanitario Nazionale importanti sfide e il rischio di un aumento delle disuguaglianze in salute: per questo, è centrale il ruolo del professionista della prevenzione e di sanità pubblica per garantire la promozione della salute e l'organizzazion di cure di qualità, eque e che rispondano ai diversi bisogni della popolazione.
"Gli Igienisti Italiani- dichiara il dr. Antonio Ferro, presidente della Società Italiana d'Igiene- si metteranno a disposizione delle Autorità Sanitarie Nazionali, del Ministero della Salute, ma anche della Politica con la loro expertise e la loro esperienza professionale. A margine del nostro 55° Congresso Nazionale, riteniamo importante lanciare dieci punti programmatici. Tra questi i più rilevanti sono innanzitutto le Risorse Umane, ovvero i Professionisti di Sanità Pubblica, perché senza professionisti non è possibile nessun rinnovamento e nessun investimento; il secondo aspetto è quello della prevenzione in rete, in rete con la medicina di famiglia, la pediatria, le case della salute, le case della comunità, le cure intermedie e, ovviamente, l'Ospedale. Il terzo elemento è la digitalizzazione che - come ci ha insegnato questa pandemia - potrebbe essere determinante per migliorare i processi di salute e per una medicina di prossimità che si avvicini il più possibile alle persone. Quarto, l'umanizzazione del Servizio Sanitario con la rete professionale che va al centro. Ricordiamo, infine, come l'apporto della Sanità Pubblica sia importante nei confronti delle disuguaglianze sociali e quindi solamente con la Sanità Pubblica potremo offrire una Sanità per tutti, anche per le fasce deboli della popolazione. A tutto questo sono chiamati soprattutto gli Igienisti italiani nei loro diversi ruoli, in particolare manageriali".
(Red)