Roma, 25 lug. - Rivedere l'obbligo vaccinale per i professionisti e gli operatori della sanità e fare chiarezza riguardo al contenuto di norme, circolari e sentenze (spesso in contraddizione tra di loro), per permettere a tutto il personale sanitario di operare con consapevolezza. Sono le richieste contenute nella mozione approvata all'unanimità dal Consiglio nazionale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), spiegate dal presidente dell'Omceo di Roma e provincia, Antonio Magi.
"Il quadro epidemico si sta modificando, siamo usciti dall'emergenza nazionale che è stata abolita. Quindi, a questo proposito, abbiamo ritenuto opportuno chiedere di rivedere le norme per avere un'interpretazione autentica sulla gestione dei colleghi guariti, perché ci sono alcune circolari contraddittorie rispetto ad altre. Noi che siamo gli interlocutori finali dell'applicazione di una norma, abbiamo bisogno di sapere come applicarla in modo corretto. Per questo- chiarisce Magi- abbiamo chiesto dei chiarimenti al ministero della Salute il quale, a propria volta, ha girato i quesiti al Consiglio superiore di sanità, ma senza aver ancora avuto risposte in merito. Abbiamo chiesto anche di rivedere l'obbligo vaccinale per il personale sanitario perché se l'andamento epidemiologico continua come sta andando adesso, potrebbe non essere indispensabile. Inoltre- tiene a ricordare il presidente dell'Omceo Roma- i sanitari sono l'unica categoria professionale ad avere l'obbligo vaccinale fino al 31 dicembre: riteniamo che questo obbligo vada valutato perché se fosse ritenuto necessario, allora pensiamo che andrebbe ampliato a tutti i lavoratori che sono a contatto col pubblico. Altrimenti ci chiediamo perché solo ai sanitari?".
Da medico, Magi non manca di raccomandare comunque prudenza: "Anche se l'andamento epidemiologico mostra una sintomatologia e una evoluzione più 'benigne' rispetto al passato, l'attenzione deve rimanere massima e i professionisti sanitari sono i primi a sapere come proteggersi. Ovviamente- assicura- dove ci fossero situazioni nuove si potrebbe ridiscutere l'obbligo vaccinale".
"Abbiamo, infine, interpellato il ministero della Giustizia riguardo alle varie sentenze che sono state emesse e che in diversi casi sono contraddittorie una rispetto all'altra, creando insicurezza sia nei cittadini, che non sanno come comportarsi, che nei medici e negli organi sussidiari dello Stato (come gli Ordini professionali, ndr) che hanno necessità di disposizioni uniformi. Abbiamo avuto un momento di confronto con tutti gli Ordini e siamo arrivati a un documento contenente queste richieste", conclude.
(Arc/ Dire)