Roma, 11 ott. - Il 32° Congresso nazionale elettivo Cimo ha riconfermato, all'unanimità , Guido Quici alla guida dello storico sindacato medico. Direttore dell'Unità Complessa di Epidemiologia dell'Azienda ospedaliera San Pio di Benevento e componente del CdA Enpam, il presidente Quici si dice pronto ad affrontare le nuove sfide poste dall'emergenza sanitaria che si aggiungono alle patologie croniche di una sanità da riformare.
Con un commovente minuto di silenzio dedicato alle colleghe ed ai colleghi che hanno perso la vita a causa della pandemia, seguito da un lungo e fragoroso scroscio di applausi, si apre la sessione pubblica del 32° Congresso nazionale elettivo Cimo.
Nella relazione politica esposta in sede congressuale, alla presenza del ministro Roberto Speranza, il presidente Quici evidenzia alcuni degli obiettivi su cui chiede di lavorare insieme, in primis la "questione medica" perché è inammissibile che i medici siano esclusi dai processi organizzativi ad iniziare dalla valutazione del fabbisogno di personale, nonostante Agenas stia ultimando i lavori in merito senza consultare i sindacati medici. I medici intendono essere parte attiva nei processi di riforma del Ssn ad iniziare dall'utilizzo appropriato dei fondi del Pnrr.
FNOMCEO A DIRETTIVO CIMO: AUGURI, ORA SOLUZIONE A QUESTIONE MEDICA - "Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Guido Quici, riconfermato all'unanimità alla presidenza di Cimo, a Riccardo Spampinato, confermato segretario organizzativo nazionale, a Renato Passalacqua e Giuseppe Bonsignore, che rimangono alla direzione nazionale. Il fatto che l'intero direttivo sia stato rieletto alla guida dello storico sindacato dei medici testimonia l'ottimo lavoro svolto in questo quadriennio a tutela dei diritti" ha detto il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli.
"Abbiamo apprezzato la ferma presa di posizione di Quici contro le disuguaglianze in Sanità , il grido d'allarme verso un'autonomia regionale troppo spinta e verso la scarsità di risorse destinate ai medici nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza- ha aggiunto- Altresì sosteniamo la proposta di soluzioni alla 'questione medica', in termini di partecipazione attiva ai processi di innovazione, di valorizzazione della professione, e di vera autonomia decisionale, derivante da quel rapporto fiduciario tra medico e paziente che il Covid ha rinsaldato".
La pandemia ha fatto vedere "molto bene come è importante avere determinati medici a seguire i servizi. In un momento in cui il Pnrr ci riempie di tecnologia dobbiamo sempre pensare che centrale è l'uomo, perché la Medicina è un rapporto fra persone- ha spiegato invece Giovanni Leoni, vicepresidente Fnomceo- servono specialisti, medici, infermieri, operatori in numero adeguato ad affrontare questa che è la situazione odierna e che sarà la sfida del prossimo futuro. Occorrono riforme e occorrono risorse. È questa la sfida che il nuovo direttivo si trova ad affrontare, forte della sua esperienza nel passato quadriennio".
(Red)