Roma, 8 ott. - "Noi non ci siamo mai fermati con le altre patologie infettive. Il Covid ha reso necessaria una completa riorganizzazione delle risorse economiche ed umane; basti pensare che solo in Italia abbiamo avuto 4 milioni di casi e 120.000 decessi. Ma non abbiamo mai abbandonato le malattie infettive per le quali il nostro ospedale è da sempre un importante punto di riferimento". Così, in una nota, Rodolfo Punzi, direttore Dipartimento Malattie infettive e Urgenze Infettivologiche e presidente della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, in occasione del V Workshop Hot Topics in Infettivologia organizzato e promosso dall'Ospedale Cotugno, con il patrocinio della Simit, svoltosi all'Hotel Royal Continental di Napoli, nelle giornate di ieri e di oggi, con focus sull'Hiv.
"Nonostante non abbia più l'aspetto terrorizzante di 40 anni fa - ha sottolineato Punzi - l'Hiv continua a mietere vittime; inoltre il Covid ha allontanato i pazienti sieropositivi che per paura del contagio si sono aggravati. Ora dobbiamo "recuperarli", anche perché oggi i pazienti sieropositivi sono più anziani e spesso sono affetti da patologie legate all'età come quelle oncologiche, cardiovascolari, metaboliche. Per cui devono seguire varie terapie e in alcuni casi "devono" essere ospedalizzati. A loro rivolgo un appello: venite con tranquillità in ospedale perché sarete al sicuro. Al Cotugno abbiamo 4 divisioni Covid e 4 non Covid, dove sono ospitati anche i pazienti con Hiv".
"Grazie alle terapie sempre più avanzate la tendenza oggi è anche quella di diminuire sempre più l'impatto farmacologico sul paziente", afferma Elio Manzillo, Direttore U.O.C.
Immunodeficienze e malattie dell'immigrazione. "Oggi disponiamo di ulteriori opzioni terapeutiche come la terapia a due farmaci o "dual combination" che non sostituisce quella a tre farmaci: l'efficacia infatti è la stessa, ma i principi attivi sono due. I pazienti sono selezionati in base alla possibilità effettiva di assegnare loro una terapia a due farmaci e lì dove è possibile siamo ben lieti di ridurre il carico farmacologico che impattano sull'organismo. Anche perché quelli in età avanzata presentano comorbidità spesso legate all'età, per cui dare un principio attivo in meno significa dare minore tossicità e creare meno interazioni farmacologiche".
Inoltre - annuncia Manzillo - "nel 2022 sarà disponibile la terapia long-acting, che prevede una somministrazione per via iniettiva una ogni 1-2 mesi. Tutto questo si ripercuote in modo positivo sulla qualità di vita del paziente che andrà molto meno in ospedale e contribuirà alla gestione della patologia in modo attivo e partecipativo: sarà lui stesso a contribuire alla riconquista di una qualità di vita sempre migliore in quanto non dovendo assumere quotidianamente farmaci in pillole potrà quasi "dimenticarsi" di avere l'Hiv".
"Quando a giugno 2020 avevamo concluso la separazione delle divisioni Covid da quelle dedicate alle altre malattie infettive - continua Vincenzo Sangiovanni, direttore U.O.C. Infezioni sistemiche e dell'immunodepresso - giungevano pazienti in Aids conclamato, quindi in gravi condizioni cliniche, che avevano ritardato volontariamente l'accesso all'ospedale per paura del Covid. In altri casi invece non avevano ancora ricevuto una diagnosi, per cui si presentavano con una malattia avanzata, dal momento che non avevano ricevuto diagnosi né prime cure. Al Cotugno noi seguiamo 2500-2600 pazienti e annualmente arrivano 120-130 nuovi positivi che scoprono di essere malati dopo aver effettuato lo screening in forma anonima. I pazienti che invece arrivano con la malattia già conclamata (circa un 30% in più) sono soprattutto extracomunitari: in molti casi sono clandestini e senza documenti, non sono indirizzati da nessuno e quindi non possono attivare un day hospital. In totale quindi arriviamo a circa 200 nuovi pazienti ogni anno. Aggiungo che il Cotugno "regge" gran parte delle patologie infettivologiche in Campania".
"Al di la degli ambulatori 5 a giorni alla settimana, - spiega Vincenzo Esposito, sirettore U.O.C. Immunodeficienze e malattie infettive di genere - abbiamo anche l'ambulatorio dedicato allo screening gratuito ed anonimo per l'Hiv che si può effettuare 3 volte alla settimana". Il laboratorio di microbiologia funziona ininterrottamente 24 ore al giorno ed è in grado di dare risposte immediate anche alle richieste provenienti da altre strutture regionali. Altro servizio offerto dal nosocomio, in particolar modo con riferimento all'Hiv, è l'ospedalizzazione domiciliare, che permette al paziente di continuare le terapie a casa. Al Cotugno, sempre per l'Hiv, il servizio gratuito di profilassi pre e post-esposizione; il primo dedicato a coloro che percepiscono una condizione di rischio, il secondo è rivolto a chi ha occasionalmente presentato una condizione di rischio.
(Red)