(DIRE) Roma, 5 ott. - "La co-somministrazione dei vaccini è una pratica storica, sicura ed efficace, riconosciuta a livello universale e non produce maggiori effetti collaterali. Ho spinto tantissimo per la somministrazione del farmaco anti-Covid insieme ad altri vaccini, in primis per l'antinfluenzale, ma anche per le fasce adolescenziali, per recuperare i vaccini anti-meningite e anti-Papilloma". Sono le parole di Roberto Ieraci, infettivologo e responsabile strategia vaccinale della Regione Lazio.
Interpellato dalla Dire, Ieraci chiarisce perché la decisione di procedere con la pratica della somministrazione in simultanea di più vaccini, assunta dal ministero della Salute, di concerto con il Cts, l'Aifa e l'Istituto superiore di sanità, contribuirà a proteggere meglio la popolazione.
"E' stata una decisione vincente, non solo per l'antinfluenzale agli operatori sanitari over 65 anni, per i fragili e gli over 80, a cui attualmente è rivolto il vaccino contro l'influenza- spiega l'infettivologo, che aggiunge- Ne ho scritto anche in un articolo 'Perché quest'anno vaccinare di più contro l'influenza', in cui spiego che quest'anno avremo più circolazione virale. Lo scorso anno infatti non sono circolati i virus influenzali e quest'anno potremmo avere una circolazione molto più elevata dei virus di sotto tipo influenzale. La campagna, ad oggi, sta partendo sottotono rispetto allo scorso anno in cui l'antinfluenzale era determinante per distinguere i sintomi dal Covid-19".
"Lo scorso anno abbiamo raggiunto il 68,4% di copertura con l'antinfluenzale nelle fasce che ne avevano diritto ma la soglia giusta è il 75%", ricorda Ieraci, "per questo noi dobbiamo far di tutto per proteggere le popolazioni vulnerabili quest'anno, ma anche gli operatori sanitari, più esposti anche al Sars-CoV-2. La co-somministrazione quindi è fondamentale ad oggi, e non solo per queste categorie di soggetti ma anche per i ragazzi", ribadisce il responsabile vaccinale di Regione Lazio.
La circolare ministeriale prevede un intervallo precauzionale di 14 giorni tra le diverse somministrazioni di vaccino nel caso in cui si tratti di virus vivi attenuati, "anche se il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive non lo indica", fa notare Ieraci. "In ogni caso i vaccini a virus vivo attenuato non sono quelli antinfluenzali- spiega- peraltro quest'anno ne abbiamo uno ottenuto dalla coltura cellulare, molto più avanzato del precedente, dipendente dalla filiera dell'uovo. Ed è un vaccino molto più efficace dei convenzionali, perché vengono meno anche le mutazioni che a volte si registrano sulla membrana delle uova. Ricordiamo anche- spiega ancora Ieraci- che i vaccini a virus vivo attenuato sono quelli delle malattie infettive che si somministrano ai bambini piccoli, contro il morbillo per esempio".
Rispetto ai possibili effetti collaterali del vaccino, Ieraci rassicura: "Tutti gli studi evidenziano che gli eventi avversi anche nella co-somministrazione sono simili e non sono più pesanti. Pensiamo ad un bambino di pochi mesi che riceve un vaccino esavalente o anche il vaccino anti-pneumococcico: sono tanti vaccini tutti insieme ma il nostro sistema immunitario è perfettamente in grado di rispondere in modo efficiente. E questo anche negli adulti: ai viaggiatori, ad esempio, somministriamo molti vaccini e senza alcun problema di effetti sistemici rafforzati, quali la febbre, l'astenia, o il malessere generale".
"La circolare del ministero della Salute- per Ieraci- è molto positiva perché rompe tutte le remore culturali sulla co-somministrazione".
Pronti a partire quindi? "Quasi", spiega Ieraci. "In Regione Lazio i vaccini anche in co-somministrazione si faranni negli studi dei medici di medicina generale, presso i pediatri, i centri vaccinali e i centri vaccinali ospedalieri ma vedremo se utilizzare anche gli hub, purché si raggiunga una soglia vicina al 75%", sottolinea.
"L'efficacia protettiva dell'antinfluenzale- spiega ancora- dipende non solo dalla risposta immunitaria del paziente, ma anche dalla vaccinazione nella popolazione generale e nella popolazione target, funziona allo stesso modo del farmaco anti-Covid: più si estende la vaccinazione più si riduce la trasmissione e il serbatoio del virus".
Sul fronte dei tempi della campagna antinfluenzale Ieraci spiega: "Stiamo iniziando la distribuzione, ci saranno 1 milione e 750 mila dosi di vaccino per la Regione, ma si partirà dalla prossima settimana. Ci vorrà qualche giorno di pazienza ma sta per partire la macchina", conclude.
(Org/ Dire)