Roma, 26 nov. - "Una revisione organizzativa del sistema sanitario e in particolare delle cure territoriali è indispensabile. Dobbiamo definire le priorità nell'allocazione delle risorse del Pnrr, che resta comunque un piano straordinario. Devono essere delineati gli investimenti necessari, utili alle trasformazioni radicali dei modelli organizzativi della medicina territoriale. È necessaria una riflessione ampia che riguardi tutte le componenti delle medicina ma anche la società civile". E' l'appello lanciato da Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), in occasione del 38° Congresso della Società a Firenze.
La posizione della Simg si articola su tre elementi che fanno parte di un discorso unico "visto che i problemi vanno affrontati contestualmente e non a compartimenti stagni", si legge in una nota della Società. "Anzitutto, devono essere definiti al dettaglio i compiti della medicina generale, alla luce soprattutto di un percorso di formazione adeguato- sottolinea Ovidio Brignoli, vicepresidente Simg- Si deve strutturare una specializzazione vera e propria, che porti al superamento dell'attuale diploma del corso di medicina generale e, come avviene per i medici specializzandi, anche i medici di medicina generale in formazione devono poter accedere a un percorso di formazione e lavoro, senza essere relegati a un ruolo di osservatori passivi, per poter essere subito pronti a esercitare la professione". In secondo luogo "la qualità della professione dipende dall'organizzazione e dagli strumenti- spiega ancora Brignoli- dobbiamo definire quale sia il modello di lavoro del medico di famiglia, quali siano i locali in cui deve operare, quali debbano essere gli standard di uno studio medico, senza dimenticare le novità provocate dalla pandemia, che ha reso di fatto inagibili studi troppo piccoli. Ci vogliono spazi, percorsi dedicati, aree di accoglienza, apparecchiature, diagnostica. Lo studio del medico deve diventare anche luogo di insegnamento".
Per il presidente Simg è "fondamentale che inizi una riflessione totalmente nuova che definisca i servizi, le risorse economiche e umane sulle nuove strutture della medicina generale. I medici di medicina generale con i loro studi coprono tutto il territorio con una vicinanza al cittadino che non ha eguali- sottolinea- La medicina generale esprime oggi una grande maturità ed è in grado di colmare lo storico divario con la medicina specialistica come ha dimostrato l'esperienza pandemica. Esse sono interconnesse e devono essere rese interoperabili con una continuità di funzioni facilitata da un' ampia evoluzione digitale". Per completare il quadro di riforme auspicato dalla Simg "lanciamo la proposta dell'organizzazione, entro il primo semestre del 2022, della prima Conferenza nazionale della medicina generale e delle cure territoriali nel Servizio sanitario nazionale e nel sistema Italia- aggiunge in conclusione Cricelli- La Simg sarà promotrice dell'iniziativa e avrà un ruolo fondamentale nel definire un metodo analitico dei bisogni evolutivi del Paese".
Nell'ottica di un miglioramento nella formazione e di un efficace ricambio generazionale, la Simg ha lanciato anche il progetto del Next Generation della medicina generale. "Si tratta di un progetto su 5 punti- sottolinea Maurizio Cancian, membro dell'esecutivo- Anzitutto si devono definire i nuovi bisogni di salute della popolazione; poi devono essere identificate le competenze del medico; inoltre, va chiarito come debbano essere acquisite queste competenze nella formazione post laurea. Si deve intervenire sulla nuova organizzazione, intesa come processi di cura all'interno delle strutture per passare dalla medicina di attesa alla medicina di iniziativa; infine, il team che si occupa della medicina generale deve integrarsi con altri snodi della rete dei servizi, sul territorio e in ospedale".
Il congresso della Simg proseguirà fino al 31 marzo 2022 con molti contenuti formativi da remoto con live dirette e Fad asincrone ma prevede anche tre giorni di sessioni in presenza, da oggi a sabato, presso la Fortezza da Basso di Firenze.
(Comunicati)