Roma, 1 mar. - "Piu' risorse e spese meglio: questa e' la doppia sfida, perche' non si puo' immaginare una riforma in una fase in cui si taglia". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo oggi alla presentazione dei dati del Programma nazionale esiti (PNE) 2020 di Agenas. "Spesso purtroppo nella storia del nostro Paese attorno alla parola 'riforme' si sono nascosti tagli, contrazioni, riduzione dei servizi- ha proseguito Speranza- Invece noi dobbiamo poter riformare e migliorare il nostro Servizio sanitario nazionale in una nuova fase espansiva dove ci sono piu' risorse e piu' possibilita'. E dovremmo farlo da subito, anche in questa fase difficile che stiamo attraversando". Nei prossimi mesi, ha aggiunto il ministro, dobbiamo "tenere insieme due obiettivi, che sembrano diversi tra loro ma che in realta' sono molto connessi tra loro. Da una parte c'e' la lotta contro il Covid, quindi dobbiamo provare ad accelerare e a resistere, dall'altra parte pero' e' necessario programmare il Servizio sanitario del futuro".
Per il ministro si deve dunque "gestire questa emergenza cosi' complessa e al tempo stesso programmare e progettare il futuro, cioe' bisogna avere una visione che non guarda solo alle prossime settimane e ai prossimi due mesi, che sono quelli che ci preoccupano di piu' in questo momento, ma guardare ai prossimi anni con le lenti di chi pensa che davvero nel Servizio sanitario nazionale c'e' la risorsa piu' preziosa che abbiamo, con la possibilita' di offrire cure di qualita', cure giuste e cure universaliste, secondo l'impianto della nostra Costituzione, a ogni singolo cittadino del nostro Paese".
Dentro a questa sfida c'e' "il progetto del Recovery, le risorse che abbiamo messo in campo, le risorse del fondo sanitario nazionale- ha aggiunto Speranza- c'e' l'impegno delle regioni con cui sempre piu' dobbiamo lavorare assieme, gomito a gomito, per gestire l'emergenza oggi e per disegnare il Servizio sanitario nazionale del futuro. Penso che questa sia davvero la sfida dei prossimi giorni. E per farlo serve un lavoro di monitoraggio".
In questo senso il Programma nazionale esiti e' "importante, perche' per capire fino in fondo dove devi andare e dove puoi andare, devi avere chiarissimo dove sei, qual e' la fotografia dell'oggi e cosa avviene realmente, quali sono i punti di forza e quali di debolezza, quali passi avanti abbiamo fatto. Dobbiamo avere un controllo continuo, costante, attento e puntuale di quello che avviene, perche' solo cosi', con una comprensione netta di quello che e' l'oggi, possiamo costruire convintamente il domani". In conclusione, il Pne e' un lavoro "davvero importante e particolarmente utile in questo tempo cosi' difficile in cui viviamo", ha concluso.
(Cds/Dire)