Roma, 23 lug. - In tutto, 2.000 interventi all'anno di alta chirurgia robotica (introdotta 20 anni fa), quattro robot già attivi a supporto di 5 specialità, oltre 6 milioni di euro di investimenti previsti per nuove apparecchiature. Nasce così la piattaforma chirurgica robotica condivisa tra Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli-Irccs e Policlinico Sant'Orsola-Irccs di Bologna. I due ospedali diventano quindi punto di riferimento internazionale per la chirurgia robotica, coinvolgendo come discipline, ad oggi, urologia, ginecologia, chirurgia generale e dei trapianti, otorinolaringoiatria e chirurgia toracica. In concreto, d'ora in poi i due Irccs condivideranno sempre più tra loro le infrastrutture ad alto impatto tecnologico trasmettendo e scambiando competenze.
I chirurghi del Sant'Orsola, in sostanza, operano al Gemelli e viceversa, e condividono le piattaforme di addestramento: il Gemelli, in particolare, mette a disposizione il Training Center dove effettuare le simulazioni chirurgiche e il Sant'Orsola il Cadaver Lab, dell'Università di Bologna. Entrambe le strutture, sempre più grazie al nuovo accordo, promuovono la pubblicazione di best practices, linee guida, modelli organizzativi e indicatori di performance, oltre a sviluppare nuove competenze specifiche in ambito chirurgico e interventistico. Viene condiviso anche lo sviluppo di nuove tecnologie applicate alla robotica in collaborazione con l'Iit (Istituto Italiano di Tecnologia), con la registrazione dei brevetti, e si realizzano infine programmi di ricerca di rete.
"Per la sanità pubblica dell'Emilia-Romagna- commenta in tutto questo Raffaele Donini, assessore alla Salute dell'Emilia-Romagna- è un ulteriore passo avanti in un ambito, quello della chirurgia robotica, che da tempo ci vede all'avanguardia a livello internazionale grazie alle competenze dei nostri professionisti e alla ricerca, su cui continuiamo ad investire, per essere sempre all'altezza delle sfide più complesse. Il nostro obiettivo principale è assicurare la miglior cura possibile ai cittadini". Evidenzia Chiara Gibertoni, direttore generale del Sant'Orsola: "Due eccellenze in ambito sanitario che già collaboravano su diversi progetti hanno sentito l'esigenza di formalizzare la loro unione di intenti dando vita a un inedito asse Bologna-Roma, che si propone come punto di riferimento internazionale per la chirurgia robotica anche alla luce del fatto che sul mercato verranno presto immesse nuove tecnologie a supporto dell'attività chirurgica. Ed è quindi fondamentale- rimarca Gibertoni- dotarsi di strumenti adeguati a guidarne l'immissione in modo corretto con strategie di introduzione basate su evidenze e su percorsi formativi codificati".
Condivide il dg del Gemelli Marco Elefanti: "Il progetto di collaborazione fra due realtà ospedaliere Italiane di riferimento ha tre scopi principali: creare evidenze scientifiche solide sull'utilizzo di queste tecnologie, indagare gli aspetti organizzativi ed economici, offrire una piattaforma formativa innovativa per le nuove generazioni di chirurghi".
Inoltre, grazie alla collaborazione con l'Istituto Italiano di Tecnologia, "contribuiremo- aggiunge Elefanti- all'individuazione di soluzioni tecniche che rendano la piattaforma sempre più performante. Questo approccio e questa sinergia rappresentano concretamente la via migliore per coniugare offerta sanitaria di eccellenza e sostenibilità economica". Hanno partecipato al lancio della piattaforma oggi, che si è tenuto in conferenza stampa al Sant'Orsola e in videoconferenza, anche Livio Presutti, direttore della Otorinolaringoiatria del Sant'Orsola e coordinatore clinico del progetto, Marco Raffaelli, direttore Chirurgia Endocrina e Metabolica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e coordinatore scientifico del progetto, Giovanni Arcuri, direttore Tecnico e Innovazione Tecnologia Sanitaria Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, Paride Lambertini, Direttore Servizio Ingegneria Clinica Sant'Orsola.
(Red)