Roma, 19 lug. - Rilasciare il green pass soltanto dopo il completamento del ciclo vaccinale e potenziare la campagna ù soprattutto per gli over 60 ù anche identificando attraverso il sistema sanitario nazionale chi non ha ancora ricevuto l'immunizzazione.
Sono questi i punti strategici del documento che il Comitato tecnico-scientifico consegnerà al governo nelle prossime ore, in vista dell'approvazione del decreto che renderà obbligatoria la certificazione verde per accedere in tutti i luoghi a rischio assembramento.
Il verbale messo a punto dopo la riunione di venerdì scorso, che ha esaminato il monitoraggio settimanale, contiene ½l'allerta per l'evidente incremento dei casi dovuti alla variante Delta, connotata da maggior contagiosità e capacità d'indurre manifestazioni anche gravi o fatali in soggetti non vaccinati o che hanno ricevuto una sola dose di vaccino» e suggerisce tutte le possibili soluzioni proprio per fermare la risalita della curva epidemiologica.
Inserendo tra le priorità ½il tracciamento di tutti i casi e il loro sequenziamento» proprio per isolare i positivi e rintracciare i contatti. Un allarme confermato dal bollettino di ieri che registra 3.127 nuovi casi, 3 decessi e un tasso di positività all'1,9%, con un aumento percentuale di 0,6 rispetto al giorno precedente.
La cabina di regia del governo che si riunirà entro mercoledì servirà a stilare la lista dei luoghi dove il green pass diventerà obbligatorio. E sembra ormai scontato che oltre a stadi, palestre, eventi, concerti, luoghi dello spettacolo, treni, aerei e navi, l'elenco includerà anche le discoteche con capienza al 50% e i ristoranti al chiuso.
Il Cts ha ribadito l'indicazione del 2 luglio: ½La certificazione verde va rilasciata solo dopo il quattordicesimo giorno dal completamento del ciclo vaccinale, un test diagnostico o la guarigione infrasemestrale». Gli scienziati prendono a modello quanto accaduto in Spagna, dove la variante si è manifestata ½con alcune settimane di anticipo rispetto all'Italia» e ha causato ½una significativa ripresa dei ricoveri in terapia intensiva», che il 15 luglio faceva contare ben 798 posti letto occupati. Sottolineano che ½la variante Delta ù destinata, a breve tempo, a divenire dominante in Italia ù è in grado di indurre una sintomatologia grave, con significativi indici di ospedalizzazione e anche di letalità , nei soggetti che hanno più di 60 anni non vaccinati ed anche, sia pure in misura in parte minore, in quelli che hanno ricevuto una sola dose di vaccino». E per questo evidenziano come nell'ultimo mese il numero di over 60 non vaccinati è diminuito di appena 300 mila, passando da 2 milioni e 800 mila persone a 2 milioni e 500 mila persone.
Vaccinare il maggior numero di cittadini diventa dunque prioritario e indispensabile è farlo per chi ha più di 60 anni e per chi mostra fragilità . La raccomandazione degli scienziati è chiara: ½Valutare ogni possibile intervento finalizzato a utilizzare sistemi automatici di incrocio di registri (assistiti dal Sistema sanitario nazionale e vaccinati) al fine di identificare, nel minor tempo possibile, i soggetti a maggior rischio per ragioni anagrafiche che non hanno ancora ricevuto il vaccino».
L'obiettivo è esplicito: rintracciare queste persone e spiegare loro, grazie all'aiuto dei medici di base, ½i vantaggi derivanti dalla vaccinazione e i rischi di sviluppo di patologia grave o, addirittura, fatale connessi alla mancata immunizzazione». Il governo accoglierà la richiesta delle Regioni e modificherà i parametri per le fasce di rischio in modo da tenere in maggior conto il numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva. E dunque ci si muoverà su un doppio binario: lasciare il più possibile l'Italia in bianco, ma tenere sotto controllo il virus con l'obbligo di green pass in tutti i luoghi dove si entra in contatto con estranei.
I nuovi indicatori saranno inseriti in un decreto che prevederà sanzioni per chi entra senza certificazione dove è previsto e che prorogherà lo stato di emergenza di almeno tre mesi.
(Com/ Dire)