Roma, 12 gen. - "La vaccinazione e' un requisito indispensabile per i medici. Il codice etico ce lo impone: noi dobbiamo pensare alla nostra salute, ma soprattutto a quella dei cittadini, perche' se un medico si ammala non puo' assistere i pazienti. E in questo momento non e' possibile". Lo ha detto Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma, intervenendo ai microfoni di Zwebtv, intervistato da Antonella Aldrighetti.
Secondo Magi i medici che non si sono sottoposti al vaccino potrebbero anche avere seguito le indicazioni della ditta produttrice, "perche'- ha chiarito- immunodepressi o affetti da patologie". La Costituzione italiana, ha continuato il presidente dell'Ordine di Roma, prevede che "ogni cittadino italiano possa fare o meno un trattamento sanitario, pero' e' la stessa Costituzione a stabilire la necessita' di tutelare la salute di tutti. Quindi e' importante trovare un punto di incontro tra questi due principi".
Sui casi di vaccinati risultati poi positivi dopo la prima inoculazione, Magi ha sottolineato che si tratta di situazioni in cui il virus era gia' in incubazione: "Ma questo non inficia il vaccino. Forse, anzi, avere fatto il vaccino depotenzia la proteina Spike ed essere poi positivi, probabilmente, immunizza un po' di piu', come se si fosse fatta gia' la seconda dose".
PER IMMUNITÀ GREGGE NEL LAZIO 3,5 MLN VACCINATI - "Per raggiungere una immunita' di gregge nel Lazio servira' vaccinare almeno 3 milioni e mezzo di persone" ha spiegato Magi.
"La fase della vaccinazione puo' essere molto rapida se organizzata in maniera corretta- ha proseguito- ora con le istituzioni si cerchera' di capire quali sono le forniture e che tipo di vaccini avremo in futuro per definire un piano".
PORTARE A 38 ORE SETTIMANALI ATTIVITÀ SPECIALISTI - "Portare da 20 a 38 le ore settimanali degli specialisti sanitari che lavorano sul territorio della regione Lazio". È la proposta lanciata dal presidente dell'Ordine dei medici di Roma, sempre ai microfoni di Zwebtv.
"In ospedale- ha spiegato Magi- si dovrebbe andare principalmente per ricovero o per fare controlli ambulatoriali per pazienti che hanno complessita' molto importanti. Tutti gli ambulatori delle Asl e gli specialisti che lavorano sul territorio, che nel Lazo sono circa 2mila, lavorano con una media di 20 ore settimanali. Bisognerebbe aumentare le ore a 38 settimanali, raddoppiando in questo modo l'offerta e riducendo le liste d'attesa, proprio in questo momento in cui gli ospedali sono occupati in altro".
Il presidente dell'Omceo Roma ha poi sottolineato che negli ultimi mesi i decessi non causati dal Covid sono aumentati: "Nello stesso periodo dell'anno precedente abbiamo una media di 100 decessi di malati 'no Covid' al giorno in piu'. Malati che non sono stati seguiti dal proprio specialista di fiducia, che hanno avuto paura fare la visita o hanno trovato difficolta' nel fare il controllo. Per questo bisogna potenziare il territorio, non soltanto con la medicina generale e con la pediatria di libera scelta, ma con tutte quelle strutture specialistiche del territorio", ha concluso.
(guarda l'intervista a Zwebtv)
(Red)