Roma, 18 feb. - Si e' tenuto a Roma l'incontro tra alcuni membri della SItI (Societa' Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanita' Pubblica) - rappresentata dal Presidente Dr. Antonio Ferro e da alcuni membri del Direttivo - e il Dr. Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione, il Prof. Silvio Brusaferro, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanita' ed il Dr. Domenico Arcuri, Commissario straordinario per l'attuazione ed il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica.
Durante il colloquio, la SItI ha offerto tutta la propria expertise nella gestione e nella programmazione di una grande campagna vaccinale come dovrebbe essere quella che riguarda il Covid_19.
A questo proposito, la SItI ha predisposto in collaborazione con l'Osservatorio Italiano della Prevenzione e Fondazione Smith Kline anche un Decalogo delle Vaccinazioni che considera tutti gli aspetti piu' strategici legati a questa prossima importantissima campagna vaccinale: definizione delle priorita' nella programmazione delle coperture vaccinali, organizzazione della filiera (approvvigionamento, trasporto, preparazione del farmaco, somministrazione e registrazione), raccomandazioni per la vaccinazione delle persone con deficit immunitario, con limitata autonomia motoria e/o deficit cognitivi, fabbisogno e formazione del personale, farmacosorveglianza, gestione degli aspetti comunicativi nelle attivita' vaccinali, sinergia della vaccinazione anti-Covid con le altre vaccinazioni. Il decalogo, infine, offre una serie di indicazioni e modelli per le grandi strutture pubbliche dove si deve svolgere la vaccinazione e per le RSA, fino ai modelli drive-in/drive through.
Fra i temi piu' importanti emersi durante l'incontro tra il Dr. Antonio Ferro, il Dr. Giovanni Rezza, il Prof. Silvio Brusaferro ed il Dr. Domenico Arcuri, oltre alla necessita' di una corretta impostazione della campagna vaccinale e' emersa l'opportunita' di recuperare la settima dose del vaccino Pfizer, che e' possibile ottenere grazie a siringhe di precisione (operazione gia' in corso nella Provincia autonoma di Trento e in Veneto. La Siti ha inoltre chiesto di rivedere le coorti di eta' per il vaccino Astra Zeneca estendendone l'uso fino ai 65 anni di eta' (come ad esempio autorizzato in Germania). È infatti non accettabile che soggetti tra 55 e 65 anni quali ad esempio gli insegnanti, debbano aspettare presumibilmente l'estate per essere vaccinati. Si ritiene inoltre fondamentale rivedere le modalita' di acquisizione del consenso informato che, per la vaccinazione anti-Covid, presuppone la presenza di due operatori, con spreco di risorse e in difformita' rispetto alle altre vaccinazioni.
Infine la Siti ha chiesto che vengano inseriti nel CTS rappresentanti dei Dipartimenti di Prevenzione che da sempre si occupano della salute pubblica della popolazione del nostro Paese.
"L'Italia - commenta il Presidente della SItI Antonio Ferro - dovrebbe prendere come esempio cio' che hanno fatto le Regioni Veneto e Trentino Alto Adige. Per quanto riguarda il boccino del vaccino Pfizer e' di fondamentale importanza che sia possibile estrarre e impiegare anche la settima dose. Non possiamo permetterci di sprecarlo, dato che quella singola dose potrebbe salvare una vita umana. Per quanto riguarda il vaccino Astra Zeneca, invece, suggerirei di fare come stanno facendo diversi Paesi europei, fra cui la Germania.
È assolutamente necessario, infatti, alzare l'eta' dagli attuali 55 ai 65 anni: questo per evitare il paradosso che alcune categorie siano piu' a rischio per eta'. Se si mantenesse l'attuale programmazione, le categorie tra i 55 e i 65 anni verrebbero vaccinate nei mesi estivi dopo i colleghi piu' giovani, sotto i 55 anni. In ultima analisi - ha continuato Ferro - ravvisiamo la necessita' che alcuni membri della SItI - i maggiori esperti di Sanita' pubblica - siano presenti al tavolo del Comitato Tecnico Scientifico in rappresentanza della propria societa' scientifica".
(Red)