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Covid-19, Sis118: "Subito staminali per combattere insufficienza respiratoria"
Roma, 16 feb. - La mortalita' giornaliera ancora elevatissima nel nostro Paese dovuta alla COVID-19, la comparsa di varianti virali in grado di sfuggire allo spettro di protezione assicurato dai vaccini attualmente disponibili, lo svilupparsi di forme cliniche assai severe della malattia a carico di fasce d'eta' progressivamente piu' basse, le persistenti rilevanti difficolta' ad assicurare una vaccinazione di massa alla popolazione nazionale, rappresentano elementi di allarme "rosso" che devono far convergere gli sforzi istituzionali e della ricerca scientifica alla ricerca di armi nuove di contrasto alla pandemia in grado di offrire, in modo integrato rispetto alle strategie esistenti, maggiore protezione, intanto in quanto a riduzione significativa della mortalita' in acuto.
La SIS 118 solleva l'attenzione sul possibile e determinante ruolo terapeutico delle cellule staminali nella gestione in acuto del paziente critico COVID-19, sia a livello ospedaliero, nelle forme cliniche severe, sia a livello domiciliare, nelle forme oligosintomatiche, specie quando relative a categorie di soggetti positivi a maggior rischio, quali gli anziani. "Le cellule staminali, peraltro contenute nei bambini in misura di molto superiore rispetto agli adulti, motivo per cui riteniamo i bambini siano notevolmente piu' protetti rispetto agli adulti dalle conseguenze piu' gravi della COVID-19 (M.G. Balzanelli et al: Mesenchymal Stem Cells: The Secret Children's Weapons against the SARS-CoV-2 Lethal Infection, Appl. Sci 2021, 11, 1696.https://doi.org/10.3390/app11041696), rappresentano - a nostro parere - armi rivoluzionarie in grado di contrastare efficacemente la cascata immuno-infiammatoria sistemica che caratterizza le forme cliniche piu' severe della COVID-19, di modulare la stessa in senso anti-infiammatorio nonche' di attivare e regolare direttamente la riparazione 'massiva' delle cellule, dei tessuti, degli organi danneggiati tra cui, al primo posto, il polmone".
"In tale prospettiva, riteniamo che il plasma possa porsi quale formidabile arma in piu' da utilizzare nella strategia integrata di contrasto sia alla COVID-19, sopratutto quando in fase clinica severa, sia alla sindrome post-COVID (o Long Covid), particolarmente al fine di evitare completamente o ridurre la massimo la fibrosi polmonare residua, e quindi il pesantissimo danno d'organo permanente che tende a tradursi, con comparsa variabile nel tempo, nella insufficienza respiratoria cronica.
Non ci riferiamo, in questo caso, al plasma eterologo, ossia al plasma donato da un altro soggetto. La risposta, peraltro immediatamente disponibile e a costo zero, e' data - a nostro parere - dal plasma autologo, ossia dal plasma dello stesso soggetto che si rende necessario curare in emergenza per una forma clinica grave di COVID-19. Il plasma, in questo caso, non viene utilizzato quale veicolo di anticorpi anti SARS-CoV2, come gia' avviene nella logica di somministrazione del plasma eterologo, quanto, in ambito rivoluzionario, quale veicolo 'terapeutico' di cellule staminali autologhe, ossia appartenenti allo stesso soggetto malato. Nel nostro plasma sono, infatti, contenute centinaia di migliaia di cellule staminali 'dormienti' che - in seguito ad attivazione in tempi molto brevi con molecole specifiche, processo che viene effettuato, in seguito a prelievo ematico, all'esterno dell'organismo - si attivano, si 'risvegliano' e, una volta reiniettate sottocute nel soggetto da cui provengono, attuano, sin da subito, gestite dal sistema neuro-endocrino-immunitario dell'organismo stesso, la propria azione terapeutica. A breve presenteremo alla comunita' scientifica internazionale le risultanze di un 'case report' in cui la somministrazione di cellule staminali autologhe (autotrapianto di cellule staminali), effettuata in un Punto Primo Intervento del SET 118 ad un soggetto con forma clinica severa di polmonite interstiziale bilaterale da SARS-CoV2, prima del ricovero ospedaliero, e quindi - a piu' riprese - nelle 4 settimane successive alla sua dimissione, ha contribuito a determinare non solo velocissima negativizzazione all'esame del tampone molecolare quanto totale regressione delle lesioni polmonari bilaterali alla TC del torace a soli 40 giorni di distanza dall'esordio".
(Comunicati)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Stefano De Lillo |
SEGRETARIO Cristina Patrizi |
TESORIERE Guido Coen Tirelli |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Musa Awad Hussein |
Emanuele Bartoletti |
Vincenzo Bianco |
Gianfranco Damiani |
Aldo Di Blasi |
Marina Di Fonso |
Luisa Gatta |
Valentina Grimaldi |
Andrea Isidori |
Ivo Pulcini |
Maria Grazia Tarsitano |
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CONSIGLIERI ODONTOIATRI |
Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
Brunello Pollifrone |
Sabrina Santaniello |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
VICE-PRESIDENTE Sabrina Santaniello |
SEGRETARIO Giovanni Migliano |
Claudio Arcuri |
Francesco Carpenteri |
Antonio D'Apolito |
Nicola Illuzzi |
Rebecca Jewel Manenti |
Giuseppe Marzo |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
REVISORE EFFETTIVO Alfredo Cuffari |
REVISORE EFFETTIVO Antonio Manieri |
SUPPLENTE Giovanni Carnovale |
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