(DIRE) Roma, 16 dic. - I problemi al ginocchio coinvolgono molte persone, con cause molteplici e tipiche per fascia d'età. Se tra i ragazzi possono essere i traumi da sport ad essere la fonte del problema, nell'età più avanzata è l'artrosi a dare fastidi alle articolazioni. L'agenzia di stampa Dire fa il punto con il professor Francesco Falez, Direttore dell'Area ortopedica della Asl Roma 1 e direttore dell' Uoc di Ortopedia dell'ospedale San Filippo Neri di Roma.
- Le patologie del ginocchio non sono così infrequenti, quali possono essere le cause del problema e i sintomi da non sottovalutare? "Il ginocchio è una delle due più grandi articolazioni del corpo umano insieme all'anca soggetta a problemi e ad usure perchè entrambe sostengono carichi come il peso del corpo e sono sottoposti alla stessa attività funzionale. E' bene fare un distinguo: i giovani soffrono prevalentemente di patologie di tipo traumatico mentre le persone in avanti con l'età di patologie degenerative. E' indiscutibile che attività funzionali come il paddle, il calcio e la pallavolo - che prevedono un contrasto con l'avversario o sollecitazioni enormi - possono produrre lesioni a carico dei diversi costituenti del ginocchio e quindi parliamo di crociato e menisco e persino di fratture nel caso di traumi avanzati. Diverso è la patologia a carattere degenerativo con cui abbiamo a che fare di frequente perché la nostra popolazione sta diventando sempre più anziana. Penso all'artrosi primaria di tipo degenerativo che la fa da padrone. Cosa influenza questa patologia? Il peso corporeo e il tipo di attività svolta. Questo non significa che lo sport fa male anzi ma bisogna eseguirlo in maniera adeguata. Altro elemento importante è la morfologia del ginocchio ovvero la costituzione di ciascun individuo che può alterare nel tempo la biomeccanica del ginocchio portando ad usura".
- Il Gel piastrinico e le terapie infiltrative in casi selezionati possono scongiurare l'intervento in sala operatoria. E' così? E che funzione assolvono? "Se parliamo di un trauma e c'è un dolore acuto questo va trattato come tale- sottolinea Falez- Bisogna valutare bene i sintomi e la tipologia del dolore cioè se avviene a riposo, di notte, sotto carico e se c'è una ridotta articolarità. Tutti questi elementi devono spingere il paziente a recarsi dallo specialista che può indirizzare il paziente verso indagini diagnostiche precise e capire se sono presenti lesioni o patologie. Solo dopo questa valutazione possiamo definire se possiamo optare per trattamenti di medicina rigenerativa e gel piastrinico o meno. E' importante non far passare il concetto al paziente: ricorro al gel piastrinico e mi 'rinasce la cartillagine', questo sarebbe sbagliato. Il profilo tipo è quel paziente che ha una sintomatologia iniziale in cui la cartilagine è presente perché il gel piastrinico ha lo scopo di abbassare il livello infiammatorio e di nutrire le cellule cartilaginee residue".
- Quando invece il danno è importante l'intervento e dunque la protesi rimane l'unica strada percorribile, quali sono le novità in questo campo? E quando optare per le compartimentali o le totali? "L'inquadramento attraverso esami strumentali che sono lastre, tac e risonanza permette allo specialista di quantizzare il danno presente e l'evoluzione della malattia. Parliamo in ogni caso di pazienti con caratteristiche degenerative quindi in avanti con l'età. Oggi esiste un mondo nuovo. Penso alle cellule mesenchimali che possono essere prelevate dal tessuto adiposo.
Nelle lesioni focali possono essere effettuati dei trapianti di cartilagine ma tutto questo va ponderato dallo specialista.
Questo tipo di interventi è inutile quando la lesione è diffusa e coinvolge le strutture sinoviali quindi è presente un'infiammazione cronica con il coinvolgimento di tutti i compartimenti è necessario l'intervento chirurgico. In giovane età se il ginocchio è varo o valgo si possono valutare interventi correttivi detti osteotomie e quando è in sofferenza uno solo dei tre compartimenti del ginocchio. Quando solo uno di questi di compatimenti è coinvolto si può optare per una protesi monocompartimentale che è in grado di bilanciare la biomeccanica e la cinematica del ginocchio in maniera perfetta e permette il ritorno alla vita normale. Quando invece più compartimenti del ginocchio sono coinvolti si deve optare per una protesi totale. Oggi c'è la tendenza a trattare separatamente i compartimenti con le protesi monocopartimentali perché lascia inalterati i legamenti crociati che sono alla base della giusta cinematica del ginocchio".
(Mco/Dire)