Roma, 15 dic. - "La pandemia di Covid-19 ha avuto un forte impatto sui servizi ospedalieri, con una riduzione complessiva dell'ospedalizzazione pari a 1 milione e 700mila ricoveri in meno rispetto al 2019. Tale riduzione ha riguardato in misura minore i ricoveri urgenti (-13%), mentre l'impatto è stato più marcato per i ricoveri ordinari programmati e per i day-hospital (con riduzione di almeno di un quarto dei volumi)". È quanto emerge dalla nuova edizione del 'Programma nazionale esiti (PNE 2021) - Report su dati 2020', presentato oggi al ministero della Salute. Il Programma, sviluppato da AGENAS su mandato del ministero, ha l'obiettivo di "valutare l'efficacia nella pratica, l'appropriatezza, l'equità di accesso e la sicurezza delle cure" garantite dal Servizio sanitario nazionale nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza (LEA). L'evento si è svolto in collaborazione con il dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio (DEP) - ASL Roma 1 e l'Istituto superiore di Sanità.
"I risultati dell'edizione 2021 del PNE- ha detto il presidente di AGENAS, Enrico Coscioni- attraverso un confronto ampio e particolareggiato dei dati di attività relativi all'anno 2020 con quelli della fase pre-pandemica, offrono un'analisi sulle dinamiche che il Covid-19 ha determinato rispetto all'organizzazione dei servizi. La sistematicità e la capillarità dell'approccio PNE nel valutare comparativamente l'efficacia, l'appropriatezza, l'equità e la sicurezza delle cure garantite dal Servizio sanitario nazionale, devono rappresentare la strada da battere per riprogrammare la sanità del futuro da parte delle Regioni e delle Province Autonome".
In considerazione di questi presupposti, l'intento di AGENAS è quello di "proseguire con le attività di monitoraggio e valutazione in una chiave di maggiore efficienza ed efficacia, facendo emergere e mettendo a sistema le esperienze virtuose- ha aggiunto Coscioni- per contribuire alla diffusione delle buone prassi esistenti e orientare il cambiamento. Le innovazioni introdotte in questa edizione, relativamente alla capacità di tenere conto maggiormente della diversa gravità clinica dei pazienti assistiti, rappresenta un ulteriore passo avanti per coinvolgere in un dialogo costruttivo i professionisti clinici in un percorso condiviso e finalizzato ai risultati di salute migliore per tutti i cittadini", ha concluso.
(Red)