Roma, 26 apr. - L'IRCCS San Raffaele Roma e' risultato vincitore di un progetto di ricerca dal titolo "Stimolazione tDCS (stimolazione transcranica a corrente continua) per la riabilitazione nei soggetti colpiti da ictus con deficit dell'arto superiore". Premio indetto dalla Fondazione Giovan Battista Baroni per la Ricerca Scientifica. Lo scrive in una nota l'Irccs San Raffaele Roma.
Il progetto, che vede come responsabile clinico il Prof. Paolo Maria Rossini, direttore del Dipartimento di Neuroscienze Neuroriabilitazione dell'IRCCS San Raffaele Roma e come responsabile scientifico il Prof. Fabrizio Vecchio, responsabile del Brain Connectivity Laboratory dello stesso Istituto, intende esplorare il contributo della neuromodulazione sul recupero funzionale dei pazienti neurolesi colpiti da stroke mediante lo studio combinato di elettroencefalografia (EEG) e della tecnica di stimolazione del cervello non invasiva e indolore tDCS.
"Il cervello nei 60-90 giorni successivi all'ictus possiede delle riserve e delle capacita' di riorganizzazione che possono in larga parte vicariare i circuiti danneggiati e mantenere le funzioni perdute. Nel contempo si puo' pero' attuare anche una forma di plasticita' aberrante che impedisce essa stessa il recupero", ha spiegato il prof. Rossini.
"L'obiettivo e' introdurre la stimolazione transcranica non invasiva a bassa intensita' di corrente, che vada ad affiancare le procedure di riabilitazione tradizionale, abbassando i costi, facilitando al massimo i processi di recupero e bloccando il piu' possibile quelli aberranti".
La Fondazione, che da oltre 40 anni sostiene progetti e interventi idonei a favorire la ricerca scientifica nel campo delle neuroscienze, ha scelto l'Istituto romano in considerazione del peso e della validita' sociale nella definizione di nuove metodologie di riabilitazione nei soggetti colpiti da lesione motoria o neuromotoria. Premiata anche la Dott.ssa Chiara Pappalettera, ricercatrice del Brain Connectivity Laboratory dell'IRCCS San Raffaele Roma, che si aggiudica una borsa di studio per la ricerca sui biomarcatori come potenziali strumenti di assistenza nella scelta del trattamento riabilitativo sul paziente neuroleso.
(Comunicati)