Roma, 9 set. - "Dall'inizio dell'emergenza del Coronavirus in Cina, in Italia e nel mondo sicuramente sono aumentati gli effetti collaterali dell'emergenza sia dal punto di vista psicologico e fisico. In particolare dalla fine del Lockdown ad oggi in Italia sono aumentate le richieste di visite specialistiche nella sanita' privata e accreditata per paura di recarsi in ospedale e per problematiche di lista d'attesa. Le visite piu' richieste sono; Visite Ortopediche, Fisiatriche, Reumatologiche Cardiologiche, Pneumologiche, Oculistiche, Dermatologiche, Diabetologiche, Dietologiche, Gastroenterologiche, Odontoiatriche, Pediatriche, Neurologiche, Endocrinologiche, Ginecologiche, Urologiche, Allergologiche, Psichiatriche e consulenze psicologiche". E' quanto emerge dallo studio dell'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), Unione Medica Euro Mediterranea (Umem) e del Movimento Internazionale Transculturale Interprofessionale Uniti per Unire (UxU) tramite i nostri sportelli online, attivita' professionale dei nostri esperti, specialisti e rappresentanti nelle varie regioni italiane.
Iniziamo - segnala l'indagine dell'Amsi - ad analizzare le varie specializzazioni iniziando con Ortopedia, Fisiatria e Reumatologia che sono tra le piu' richieste visto l'aumento del 40% delle patologie vertebrali e articolari e muscolari dall'inizio del lockdown per motivi psicologici, obesita', scarso movimento e attivita' sportiva e attivita' lavorativa a domicilio con condizioni lavorative non ottimali per quanto riguarda le sedie, l'utilizzo di computer e la presenza dei figli durante l'attivita' lavorativa. Le patologie piu' frequenti sono rispettivamente 20% Lombosciatalgia e Cervicobracalgia da discopatia ed ernia del disco; 15% Sindrome da conflitto, capsulite adesiva e tendinopatia della cuffia dei rotatori delle spalle; 5% Epicondiliti; 10% Patologie reumatologiche riacutizzate; 10% Gonalgia da vari patologie; 5% Coxalgia da vari patologie; 15% distorsione, contusione e fratture; 5% strappi e algia muscolare durante attivita' sportiva. Il resto del 15% e' composto da lombalgia da patologie di natura viscerale, addominale e renale; crolli vertebrali; neuropatia periferiche, fascite plantare e tendinite.
Il consiglio, dichiara Foad Aodi, Presidente Amsi e Direttore Sanitario del Gruppo Polispecialistico Internazionale (GPI) e membro del registro esperti Fnomceo, e' quello "di intensificare la prevenzione e consultare il medico e lo specialista di fiducia e ricominciare a svolgere attivita' sportiva".
(Red)