(DIRE) Roma, 26 ott. - "Il fabbisogno di anestesisti e rianimatori in Italia si aggira tra le 4.000 e le 4.500 unita'. Dai nostri dati, la carenza nel Lazio e' di 250 unita'". Lo ha detto, all'agenzia Dire, il vicepresidente della Societa' italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti), Antonino Giarratano, commentando le parole dell'assessore regionale alla Sanita', Alessio D'Amato, secondo il quale nel Lazio "mancano circa 700 tra anestesisti e rianimatori" e "spesso i bandi vanno deserti perche' mancano i soggetti specializzati".
Secondo Giarratano nel Lazio dovrebbe essere applicato il decreto Calabria, che permetterebbe l'assunzione di medici specializzandi iscritti all'ultimo e al penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione. "In questo modo sarebbe possibile coprire una parte del fabbisogno. Inoltre sarebbe possibile estendere l'assunzione degli assistenti in formazione che al terzo anno hanno maturato sufficienti competenze, per garantire le aree di emergenza e le aree critiche, inseriti in un contesto dove sono presenti risorse specializzate che da sole sarebbero insufficienti a garantire l'assistenza dei posti letto crescenti".
Secondo Giarratano, inoltre, "le Regioni che vedono un sistema sanitario privato svolgere in questo memento funzioni non emergenziali, dovrebbero prevedere una rimodulazione della distribuzione in tali ambiti degli anestesisti rianimatori. Con una disposizione regionale perche' non utilizzare quelli del privato, considerata la contrazione in questo momento dell'offerta chirurgica non grave?".
Per il vicepresidente della Siaarti, infine, richiamare in servizio i medici in pensione non risolve il problema di carenza di anestestiti rianimatori. "I numeri sono piccoli e le fasce d'eta' sono a rischio. E' una soluzione minimale del problema".
(Mel/ Dire)