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Covid-19, Patrizi: "Serve protocollo sicurezza per test rapidi in studi medici"
Roma, 23 ott. - "Se mancano le condizioni di sicurezza si mette a repentaglio la salute per fare i test rapidi negli studi medici, la cui maggior parte si trova in condomini". Cosi' la consigliera dell'Ordine dei medici di Roma, Cristina Patrizi, che per spiegare il momento inizia raccontando un fatto: "Una collega e' stata aggredita da un condomino perche' si stava svestendo nel portone dopo aver visitato un paziente. Ed e' capitato anche a me, all'inizio della pandemia, quando visitavo i miei pazienti a domicilio. Con i test rapidi rischiamo la stessa situazione, se non peggio".
In questi giorni la Regione Lazio ha pubblicato un bando per acquisire, su base volontaria, l'interesse da parte di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta ad effettuare tamponi rapidi. Il bando mira a realizzare un elenco degli studi medici: alla chiamata hanno risposto 311 medici di base. "Un po' pochi, considerando gli oltre 5.000 medici del Lazio- continua Patrizi alla Dire- Il problema e' proprio che pochi, pochissimi studi medici sono fuori dai condomini: se svolgi la tua attivita' all'interno di una struttura residenziale come si fa a garantire la salute dei condomini? Come si fa a ridurre il rischio di contagio che si vuol imprimere con una diagnostica piu' rapida ed estesa, se poi si portano dei potenziali positivi dentro un condominio, se poi non si ha modo di sanificare immediatamente? La risposta e' che in queste condizioni non si puo'".
La delibera della Regione Lazio di meta' settembre, con cui si da' la possibilita' di effettuare i test rapidi anche dai privati, ha incontrato qualche difficolta' racconta Patrizi: "I laboratori privati non erano attrezzati, molti hanno dovuto rimandare i primi appuntamenti richiesti dai cittadini. Tanto che, in risposta al bando per i medici di base che e' seguito, alcuni colleghi hanno chiesto di rivederlo. E' evidente che qualcosa e' andato storto nell'appello rivoltoci. I test rapidi li vogliamo fare, ma serve farlo in sedi adeguate e dislocate, riducendo il rischio e seguendo specifici protocolli gia' segnalati anche dall'Istituto superiore di sanita'. Cosi' come, per i tamponi a domicilio e per i test, dovrebbero essere di supporto le Usca, come previsto anche dalle norme nazionali".
Inoltre, adesso "ai medici si chiede di fare le visite presso la residenza dei propri pazienti, mettendoli in condizioni simili a quelli di marzo e aprile, quando sono stati falcidiati dall'epidemia. Anche l'altro giorno io ho avuto la richiesta di due pazienti Covid che il 118, fortunatamente, ha ritenuto non gravi da portare in ospedale ma che non avevano potuto ricevere alcuna visita. Perche' il problema- conclude Patrizi- non e' solo la disponibilita' di sedi appropriate e strumentazione per ridurre il rischio, ma anche il lavoro a cui sono sottoposti i medici di base, che tra l'altro sono anche in piena campagna vaccinale per l'influenza. Non si puo' chiedere tutto a noi".
(Org/ Dire)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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