(DIRE) Roma, 19 ott. - Spesso molte scelte inconsapevoli che si compiono a tavola, nel quotidiano, hanno delle ricadute persino molto gravi sulla salute si pensi al diabete, alle malattie cardiovascolari, all'ictus e persino ai tumori. Oggi in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione l'agenzia di stampa Dire ha contattato su questo tema con la dottoressa Rosaria Marino, Responsabile del Sian e dell'area della sicurezza alimentare della Asl Roma 1 per evidenziare come le scelte consapevoli e sicure compiute a casa, al ristorante o al supermercato abbiano un impatto positivo sullo stato di salute dell'adulto e sulla crescita del bambino.
- Oggi ricorre la Giornata Mondiale dell'Alimentazione nata nel 1945 con l'obiettivo era di agire contro la fame e la malnutrizione in particolare in alcune aree del mondo.
Nell'Occidente il problema e' spesso inverso. Qual e' in generale il modello alimentare piu' corretto da seguire? "In effetti viviamo in un mondo con delle contraddizioni forti. In molto Paesi che non hanno una economia sviluppata purtroppo si muore perche' si mangia male o non sufficientemente mentre nei Paesi occidentali con una economia forte ci si ammala ugualmente e si va incontro a patologie gravi ma per il motivo opposto. Il problema e' culturale bisognerebbe partire dall'idea che con gli alimenti si ingeriscono tutte le sostanze che servono al funzionamento del corpo e non soltanto al sostentamento e alla crescita. Ad esempio attraverso il cibo si introducono gli ormoni che sono molecole fondamentali per tutto il metabolismo corporeo. Bisogna capire che l'alimentazione e' il primo mattone per la costruzione della propria salute. L'alimentazione corretta per essere completa deve contenere tutti gli elementi dai carboidrati alle proteine, dai grassi alle vitamine e ancora i sali minerali che si trovano facilmente nella frutta, nella verdura e nell'acqua. Spesso si associa la dieta nei paesi occidentali con l'obiettivo di avere un bel corpo in realta' bisognerebbe rivolgersi di tanto in tanto ad uno specialista nel corso della vita per impostare una dieta personalizzata e che faccia bene.
Infatti sappiamo che non c'e' uno schema alimentare unico ma questo varia in in base eta' fisiologica, il lavoro, lo stile di vita o anche malattie di una persona. Debbo dire che il ministero della Salute in questo senso sta facendo molto per attivare questo tipo di mentalita' attraverso delle campagne informative all'interno delle scuole".
-Sovrappeso e obesita' sono l'altra faccia del problema abbiamo detto, quali sono i numeri del fenomeno nel nostro Paese? E quali malattie croniche ne derivano con compromissione della qualita' della vita che ne consegue? "Purtroppo nei paesi occidentali il fenomeno e' abbastanza serio. 25milioni di persone in Italia nel 30% e' in sovrappeso. Questo significa che il problema esiste ed e' legato ad una cattiva nutrizione. Troppo spesso si mangia male e molto soprattutto la sera mentre sarebbe corretto nutrirsi di piu' la mattina o a pranzo. Inoltre molto spesso si conduce una vita sedentaria che fa bruciare meno e rallenta il metabolismo. In particolare il problema e' diffuso anche tra i bambini. Le statistiche ci dicono che tra i 3 e i 17 anni il 25% dei bambini ha un eccesso peso. E questo e' un problema perche' chi e' obeso da piccolo ha grandi possibilita' di esserlo anche da adulto. Oggi i bambini tendono a mangiare soprattutto i carboidrati semplici e fanno poca attivita' fisica trascorrono piu' tempo davanti al computer che all'aria aperta a giocare. Per questo i genitori devono essere attenti ad indurre i ragazzi a fare sport e scegliere bene i cibi da cucinare. Prediligere di piu' le proteine utili per la crescita e i carboidrati semplici piuttosto che complessi.
Insomma l'obesita' e' una vera e propria malattia a cui prestare attenzione a corrispondono malattie insidiose come il diabete, i disturbi cardiovascolari, ictus e associato inoltre ai tumori del colon e del seno. Dunque si puo' facilmente comprendere come le aspettative di vita di un obeso sono piu' basse rispetto a un soggetto normopeso".
(Mco/ Dire)