(DIRE) Roma, 6 nov. - "L'emergenza Coronavirus ha creato il bisogno di chiarire l'uso della telemedicina in una disciplina specifica come la pediatria. Si sentiva quindi la necessita' di definire un documento che desse delle informazioni su come selezionare specificamente le prestazioni che possono essere fatte con la telemedicina durante il periodo pandemico". Alberto Tozzi, responsabile dell'Area di ricerca Malattie Multifattoriali e Malattie Complesse dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' di Roma, presenta cosi' il "Rapporto Covid Indicazioni ad interim per servizi sanitari di telemedicina in pediatria durante e oltre la pandemia Covid 19" dell'Istituto superiore di Sanita' (Iss). Tozzi ha fatto parte del gruppo di lavoro coordinato da Francesco Gabbrielli, direttore del Centro nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell'Iss.
È giunto il momento, secondo lo specialista, "di riconoscere che la telemedicina e' uno strumento maturo che non si puo' ridurre semplicemente alla televisita, perche' comprende un ventaglio di strumenti estremamente ampio per il pediatra che visita il bambino e lo segue nel corso del tempo e delle tappe dello sviluppo, anche in circostanze difficili come queste".
È un rapporto che va oltre l'emergenza pandemica, per lanciare uno sguardo verso il futuro. "Ora passiamo al confronto tra istituzioni e Societa' scientifiche- consiglia Tozzi- saranno queste che poi potranno tirare fuori il meglio del disponibile degli strumenti tecnologici e cominciare a inventare e a pensare a dei percorsi totalmente nuovi per il paziente, potendo combinare gli strumenti tradizionali in persona con quelli tecnologici".
Esistono dei limiti alle visite in telemeticina? "I limiti sono veramente pochi, data la disponibilita' di tecnologie estremamente raffinate. Anche il non visitare il bambino con le mani tutto sommato non e' piu' un limite- risponde Tozzi- perche' esistono dei sensori che consentono di fare la palpazione a distanza. Esistono fonendoscopi elettronici che possono essere usati a distanza, poi ci sono le videocamere".
I limiti della telemedicina, sottolinea l'esperto, riguardano piuttosto la relazione con il paziente: "In generale si preferisce evitare di fare una prima visita con la telemedicina in quanto la relazione interpersonale fisica e' estremamente importante". Le altre difficolta' relative alla telemedicina riguardano la "mancata disponibilita' di tecnologie come una banda non sufficiente a garantire la trasmissione delle immagini quando queste sono necessarie- chiosa l'esperto- oppure una situazione a rischio che puo' precipitare da un momento all'altro, un'emergenza in cui lo strumento non e' appropriato, genitori che non sanno usare uno strumento tecnologico, cosa rara perche' nella maggior parte dei casi si tratta di utilizzare il telefonino. O ancora nelle situazioni socialmente svantaggiate, come nel paziente vittima di abuso in una situazione sociale difficile. Cio' che emerge e' che si tratta piu' di circostanze piu' logistiche che tecniche, dove invece la tecnologia ci aiuta a fare cose che a volte non facciamo piu' nemmeno quando ci troviamo di persona con il bambino".
Di certo Tozzi insiste molto sulla formazione. "Molto spesso si pensa che fare una televisita o comunque utilizzare gli strumenti di telemedicina sia una cosa istintiva. Non e' proprio cosi'- avverte- un minimo di formazione sara' assolutamente benefica per adoperare al meglio questi strumenti. Non significa imparare cose particolarmente difficili- continua il medico- in fondo si tratta di ricordare alcuni passaggi del processo che consentono di usare questo strumento in assoluta sicurezza. Per esempio- chiarisce lo specialista- la verifica dell'identita' del paziente, delle prescrizioni, della comprensione delle comunicazioni trasmesse. Tutte situazioni che avvengono anche nella visita in persona. Ci sono poi alcuni piccoli dettagli tecnici che dovrebbero essere rispettati e che meritano di essere rinfrescanti per evitare che l'interazione da remoto avvenga in modo impreciso o poco coinvolgente per quanto riguarda la famiglia- conclude Tozzi- ma ancora ma ancora una volta si tratta di cose abbastanza semplici".
(Rac/ Dire)