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Covid-19, Fnomceo scrive a Conte: "Mettere in sicurezza medici"
Roma, 16 mar. - Ridefinire le priorita' nella lotta al nuovo Coronavirus, mettendo subito in sicurezza i medici e gli altri operatori, come strategia primaria di sanita' pubblica. A chiederlo e' il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, che ha scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte."Non sono tempi di retorica oggi- si legge nella lettera- anche se sempre piu' forte giunge il grido di disperazione dei nostri medici e operatori sanitari impegnati, nonostante le gravissime difficolta' organizzative, in un'azione di contrasto al Coronavirus di proporzioni inimmaginabili. È il tempo della concretezza e delle scelte. È il tempo di individuare le priorita'. È il tempo di affrontare e risolvere la questione della sicurezza dei nostri medici, risorse preziosissime senza le quali la guerra non potra' essere vinta". Le statistiche, sottolinea Anelli, ci indicano "circa un 10% delle nostre potenzialita' professionali sanitarie gia' cadute sul campo o, comunque, poste in una situazione di non attivita'. È una realta' che non possiamo permetterci". Secondo il presidente della Fnomceo, allora, e' necessario "cambiare la rotta se quella gia' scelta, per motivi differenti, non puo' essere proseguita".
È un dato "oggettivo" per Anelli la "mancanza per i nostri medici dei DPI, le indispensabili protezioni individuali, che sono al momento scarse o contingentate, comunque attualmente insufficienti. La Protezione Civile dovrebbe quindi rassicurare i professionisti della salute informando sulla disponibilita' a livello nazionale dei dispositivi di protezione individuali, sulla gestione delle consegne sia nelle aree in cui maggiormente necessitano che ai soggetti legittimamente destinatari dei presidi di protezione stessi. Sarebbe un segnale di condivisione che il Paese attende e che, sono convinto, sarebbe apprezzato da tutti". Se i dispositivi "non sono sufficienti a garantire la sicurezza di tutti i medici, con maschere ffp3, guanti, camici, visiere o occhiali, calzari e copricapo, allora si definiscano le priorita'. Sono gli ospedali le strutture sanitarie in cui si concentra la maggiore intensita' di cura nei confronti dei malati di Covid19, sul territorio invece si deve gestire la maggiore richiesta di assistenza dell'epidemia e le autorita' e i sanitari devono mettere in atto strategie per ridurre quanto possibile il contagio".
È di "tutta evidenza", sempre secondo il presidente della Fnomceo Filippo Anelli, che le protezioni disponibili "devono essere fornite prima di tutto ai medici che sono sul fronte, ai colleghi delle strutture ospedaliere che assistono i malati di Covid-19, ai medici dell'emergenza-urgenza e del 118, ai membri delle Unita' Speciali di continuita' assistenziale e poi a tutti gli altri. Urge intervenire e tutelare prioritariamente il personale sanitario che opera nelle zone a piu' alta virulenza, costretto ad affrontare casi di contagio con numeri da bollettini di guerra. Serve effettuare i tamponi al fine di individuare in maniera precoce i medici e i sanitari positivi ed evitare che una volta infettati diffondano il virus soprattutto ai soggetti piu' fragili. Sono loro le risorse umane da mettere in sicurezza per prime. Sono loro i primi destinatari di tutti i possibili sistemi di protezione". Il personale sanitario privo di dispositivi di protezione individuale "dovrebbe essere tutelato e non coinvolto direttamente nell'assistenza ai malati di Coronavirus".
Anelli sottolinea ancora che i medici devono "continuare ad assistere tutti i malati cronici e tutti quelli che ordinariamente chiedono assistenza al Servizio sanitario nazionale- In questa fase, coerentemente con le misure di contenimento dell'infezione, il personale medico ospedaliero e del territorio dovrebbe utilizzare al meglio i dispositivi telematici, come ad esempio triage telefonici, video consulto, ricette dematerializzate per seguire i pazienti, mantenendo stretto il rapporto con i pazienti sul territorio e proseguendo nella validissima opera di rete sanitaria che e' alla base del nostro SSN. Avevamo gia' suggerito, e lo ribadiamo oggi con maggior forza, che l'accesso libero agli studi dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta e della continuita' assistenziale dovrebbe essere inibito, lasciando ai medici la facolta' di decidere volta per volta sulla base del triage telefonico, l'opportunita' della visita. Tutto questo al fine di evitare contatti diretti potenzialmente pericolosi per medico e paziente".
Conclude infine Anelli: "I nostri medici territoriali stanno svolgendo un lavoro egregio e molti amici sono gia' caduti tragicamente nell'esercizio professionale quotidiano. Sono medici da tutelare e da supportare come tutti e mi auguro che questo possa avvenire nei tempi piu' brevi possibili".
(Comunicati)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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