(DIRE) Roma, 25 mag. - Ore al computer, per poi passare al cellulare e al tablet e' prassi per molte persone. E' cosi' che l'occhio viene messo sotto stress. A peggiorare le cose ci si e' messo pure il lockdown costringendo a stare sempre connessi sia per motivi di lavoro che sociali per ritrovarsi con amici e parenti sulle chat. A spiegare all'agenzia Dire gli effetti correlati di quella che e' definita sindrome della visione digitale e' Scipione Rossi, Responsabile dell'UOC di Oftalmologia dell'ospedale San Carlo di Nancy di Roma.
- In smart working forse si lavora anche di piu' e sempre incollati al computer. Stressare gli occhi non e' cosi' difficile e di conseguenza e' frequente la cosiddetta Sindrome della visione digitale. Di cosa si tratta e quali sono le conseguenze? "La sindrome della visione digitale e' un disturbo oculare che si ottiene quando ci si applica per molto tempo usando i sistemi digitali. In questo periodo soprattutto quindi in periodi di emergenza siamo stati per molto tempo a casa e abbiamo comunicato o lavorato con i sistemi digitali. Questa sindrome si manifesta inizialmente con un disturbo degli occhi che noi oculisti chiamiamo astenopia ovvero affaticamento della vista legato al fatto che la nostra applicazione sul sistema digitale si fa da vicino. Questo mette i movimento un muscolo che sta nell'occhio, il muscolo ciliare, che ci consente di accomodare e guardare da vicino. E' come se noi facessimo per un tempo lunghissimo delle flessioni con le braccia tanto che prima o poi le braccia si stancano. Allo stesso modo questo accade negli occhi il prolungato stress del muscolo ciliare per guardare da vicino crea un affaticamento. La seconda condizione della patologia e' l'arrossamento e bruciore degli occhi legati ad una condizione molto semplice ossia la concentrazione legata a quello che stiamo facendo ci fa dimenticare di battere gli occhi. Quindi non lubrifichiamo gli occhi e non spalmiamo il film lacrimale che permette di tenere bagnato l'occhio per cui questo si secca piu' facilmente dando fastidi. Ci sono poi tutta una serie di disturbi connessi ma fondamentalmente sono tre le caratteristiche di questa sindrome ossia: bruciore, stanchezza e affaticamento dell'occhio".
- I trattamenti o anche gli accorgimenti per combatterla? "Gli accorgimenti sono banali. Il primo e' la 'regola del 20' ossia ogni 20 minuti bisognerebbe distogliere lo sguardo dal pc e distogliere lo sguardo di almeno 20 metri per piu' di 20 secondi una facilissima regola che ci permette, cambiando il fuoco, di rilassare per un momento il muscolo ciliare che crea la astenopia. La seconda regola e' l'ammiccare, sbattere le ciglia ovvero quello che gli anglosassoni chiamano 'blink'. Ci dobbiamo ricordare insomma di battere gli occhi perche' se sbattiamo gli occhi li lubrifichiamo. Bisogna dire che l'occhio gode di salute nelle lacrime ed e' per questo che se non ci sono le lacrime l'occhio si arrossa. Terzo ed ultimo trucco e' quello di prendersi delle pause. Per questo i medici del lavoro ci dicono di prendere delle pause dal computer dopo i 50 minuti di lavoro al monitor ed e' necessario fare una pausa almeno per 10 minuti. E poi si all'uso di colliri lubrificanti che noi possiamo piu' di altra cosa fare in modo semplice per poter lubrificare i nostri occhi sottoposti ad un lavoro prolungato al computer".
- L'illuminazione idonea della stanza oltre che dello schermo del pc ma anche delle lenti specifiche per chi ha deficit della vista possono aiutare? "Il problema dell'illuminazione, della distanza e degli occhiali e' un problema importante. Partiamo dal primo punto se il soggetto ha difetti di vista che non vengono corretti in modo adeguato, lo stress a cui sara' sottoposto l'occhio ovviamente e' maggiore e questo rendera' la capacita' di lavorare al pc piu' bassa. E' importante evitare poi le illuminazione che creino riflessi sullo schermo e che abbiano un impatto negativo sullo schermo al quale stiamo lavorando. Terzo la posizione, il computer va messo in una posizione piu' bassa rispetto alla linea che unisce gli occhi per consentire agli occhi stessi quando si guarda verso l'interno, nella posizione da vicino, di guardare leggermente verso il basso perche' questo affatica meno l'organo rispetto a mettere lo schermo all'altezza ideale della linea che unisce i nostri occhi. Poi la posizione della sedia, se non abbiamo una corretta postura e posizione della sedia rispetto allo schermo avremo una scorretta posizione di tutto il corpo che creera' un affaticamento muscolare e delle contratture e cioe' minor resistenza e dara' origine a disturbi di postura".
- Spesso l'uso di tablet o dei cellulari ci accompagnano fino al letto e prima di dormire. Che consigli vuole suggerire in tal senso? "Tutti noi spesso mettiamo a caricare il telefono sul comodino oppure lo utilizziamo prima di andare a dormire. In realta' dovremmo evitare di fare cosi' perche' molti di questi dispositivi emettono una luce blu che ha dimostrato interferire con la produzione della melatonina che e' l'ormone che regola il ritmo sonno-veglia. Per cui attivare il cervello con questi sistemi non crea il rilassamento idoneo, se poi q questo aggiungiamo la luce blu potremmo accusare certamente dei disturbi nell'addormentamento. E' meglio a questo punto guardarsi la tv da lontano che usare il tablet".
(Mco/ Dire)