|
|
|
|
|
|
|
Chiaretti (Gemelli) alla 'Dire': "Bimbi e trauma cranico, portateli in ospedale"
(DIRE) Roma, 25 mag. - Secondo gli ultimi dati americani sono 500mila bambini, da 0 a 14 anni, a subire ogni anno un trauma cranico. Di questi, il 10% - ossia 50mila - vengono ricoverati negli ospedali e 2mila di questi purtroppo muoiono per gli esiti di questa grave patologia. E' bene ricordare sempre alcune regole di buon senso come l'uso per i bambini delle protezioni nel caso di sport, nonche' la messa in sicurezza della casa quando si hanno dei bambini piccoli. L'agenzia di stampa Dire ha fatto il punto su questa patologia con Antonio Chiaretti, associato di Pediatria all'Universita' Cattolica Campus di Roma e direttore del Pronto soccorso Pediatrico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs: - Parlando di urgenze, che non sono mancate in questo periodo di emergenza sanitaria, il trauma cranico nel bambino non e' cosi' infrequente. Che cos'e' e che cosa bisogna fare? "Il trauma cranico e' un trauma che il bambino subisce a livello del capo. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di un trauma banale perche' spesso sono interessati soltanto lo scalpo o le ossa del cranio e non il cervello. E' una patologia molto frequente perche' nei paesi sviluppati rappresenta la prima causa di morte e di disabilita' nei bambini da 0 a 14 anni. Per dare un'idea del problema, attingendo dai dati americani, circa 500mila bambini in questa fascia d'eta' subisce ogni anno un trauma cranico e di questi il 10% (pari a 50mila bambini) vengono ricoverati negli ospedali e 2mila di loro muoiono. La patologia e' legata anche agli stili di vita dei bambini, al gioco, oppure legato agli incidenti stradali che colpiscono il bambino tanto come pedone che occupante di un veicolo. La patologia richiede di essere monitorata strettamente, perche' anche nel trauma cranico lieve, per esempio un bambino che batte la testa cadendo dal letto, possono esserci danni, e in ogni caso il paziente deve sempre essere valutato da un pediatra. Molto spesso i piccoli vengono tenuti in osservazione al Pronto soccorso dalle 4 alle 5 ore, che e' il tempo che permette di stabilire il fatto che il bambino non abbia un trauma intracranico, cioe' che non riporti un danno al cervello ma solo una lesione della parte esterna del cranio".
- Ci sono delle misure, soprattutto in tenera eta', che i genitori possono adottare per mettere in sicurezza la casa? "Gli incidenti domestici rappresentano uno dei fattori piu' importanti dei traumi cranici in eta' pediatrica e riguardano i bambini dai 5 mesi ai 2 o 3 anni di vita. Questo perche' in questa fascia d'eta' i bambini cominciano a muoversi e fuggono dall'attenzione dei genitori. Oltre il buon senso che deve regolare in generale le attivita' di ogni persona, nelle nostre case e' importante soprattutto quando il bambino inizia a camminare, mettere dei cancelletti che separano gli ambienti dalle scale in modo tale che si eviti che questi bambini possano cadere. E ancora evitare che nei balconi degli appartamenti ci siano delle sedie o altri strumenti che il bambino puo' utilizzare per arrampicarsi e poi purtroppo cadere dal balcone. Gli stessi balconi devono rispettare le altezze prescritte dalla legge per le protezioni, che se non sbaglio devono essere alte all'incirca 90 centimetri. Evitare inoltre se possibile, e cio' dipende anche dalla grandezza delle case, i letti a castello per evitare il rischio di cadute dal piano superiore. Un'altra cosa importante e' fissare bene i mobili al muro, e anche la televisione. Questo perche' anche i bambini di un anno e mezzo o due di vita potrebbero anche aggrapparsi al basamento del televisore. Al Pronto soccorso pediatrico del Gemelli abbiamo visto bambini che sono stati schiacciati dai televisori con schermi molto grandi. Sembrano piccole cose, ma un bambino che viene colpito in tenera eta' da uno schermo di 50 pollici, ad esempio, puo' riportare danni molto gravi. C'e' un dato da considerare, poi, sui danni riportati dal bambino per maltrattamenti dei genitori, i quali quasi sempre nascondono al pediatra le vere ragioni del trauma. In questi casi e' il medico che, attraverso un'accurata anamnesi e un esame obiettivo del bambino, deve rendersi conto che il trauma cranico e' stato causato da un adulto e non in modo spontaneo".
- Vuole aggiungere una riflessione su come l'emergenza Covid ha provocato un calo di afflussi ai Pronto soccorso e gli effetti delle diagnosi tardive anche nei piccoli? "Il Covid ha paralizzato un po' tutte le attivita'. Direi che in questa fase di riapertura dobbiamo essere cauti e attenti per evitare nuove trasmissioni, ma questo non deve impedire di affrontare i problemi di salute che i bambini e anche certamente gli adulti possono avvertire. Non bisogna permettere che la paura del Covid possa ritardare le diagnosi e quindi le terapie. Gli ospedali italiani sono attrezzati e i genitori possono rivolgersi in tranquillita' alle strutture sanitarie, altrimenti potrebbero originarsi dei danni molto seri ai bambini".
(Mco/ Dire)
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
|
CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
|
COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
|
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|