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Covid-19, Simspe alla 'Dire': "Nelle carceri ci sono stime di contagi contenuti, ma numeri reali mai saputi"
(DIRE) Roma, 25 mag. - "Lavoro in carcere da oltre trent'anni e non ricordo di aver mai dovuto vivere un'esperienza cosi' pesante e complessa, perche' il livello di allarme, preoccupazione e timore che ci potesse scoppiare qualcosa fra le mani era quotidiano, palpabile e ci ha sfiancati completamente. In tutte le carceri italiane questo e' stato un periodo drammatico". Parte da qui Luciano Lucania, medico e presidente della Societa' italiana di medicina e sanita' penitenziaria (Simspe), intervistato dall'agenzia Dire sulla situazione carceraria durante la pandemia da Covid-19 in Italia.
Negli ultimi mesi di lockdown, infatti, di casi di Coronavirus in carcere "ce ne sono stati, soprattutto in area lombardo-veneta e un po' anche in Emilia Romagna. I casi di detenuti infetti da Covid, difatti, sono avvenuti a maggioranza nelle regioni con piu' contagi", riflette. Pero' i dati "sembrano abbastanza contenuti, nonostante-ammette il presidente Simspe- i numeri reali non li ha mai saputi nessuno. Qualche settimana fa si erano stimati attorno ai 150 contagi, io ritengo che saranno stati sicuramente di piu'. Ci sono state persone positive al Covid e c'e' stato anche un decesso di un detenuto del carcere di Bologna, pero' se questi sono stati i numeri dei contagi sugli oltre 50-60.000 detenuti italiani, possiamo dire che non sono significativi". La verita', a detta dell'esperto, e' che "tutto questo e' andato cosi' perche' c'e' stato un enorme lavoro nel contenimento, con la continua paura che potesse esplodere un focolaio di Covid che- ribadisce- se scoppiasse in carcere sarebbe una tragedia".
La Fase 1 e' stata quindi gestita "con tutte le misure strutturali possibili e, di concerto con i ministeri, si sono identificate in tutte le carceri le stanze di isolamento che abbiamo utilizzato per i trasferimenti", spiega il presidente Simspe. Anche le persone arrestate "stazionavano in queste camere fin quando non avevamo la certezza di laboratorio che potevano entrare nelle carceri. Le problematiche febbrili sono state tutte controllate, isolate e sono stati fatti i tamponi", proprio perche' la maggiore criticita' degli istituti di pena e' "il riuscire a tutelare una comunita' chiusa, che e' veramente un problema".
Cosi' in Fase 2 l'obiettivo "e' eliminare anche questi numeri" seppur esigui. La Fase 2 "dovrebbe significare rimettere il carcere in massima sicurezza", e per questo "determinate misure ora come ora dovrebbero essere ancora piu' rigide". In questi mesi "non abbiamo avuto grandissime operazioni di polizia, ma se domani portano 50 detenuti come facciamo? Dove li mettiamo prima di farli entrare? Che garanzia abbiamo che non stiamo creando un problema sanitario?" La reale criticita' e' che quando si tratta di carcere si parla "di un sistema rigido, che strutturalmente si fonda su complessi edilizi con una morfologia particolare. Ci sono dei fabbricati, come gli ospedali o le scuole, che hanno una forma specifica per l'uso che ne viene fatto, per cui non e' che un carcere si crea cosi' dal nulla". Anche pensare che in breve possano essere tirate su delle strutture come i Covid hospital, nel caso di istituti penitenziari "semplicemente non e' possibile- sottolinea l'esperto- Un ospedale che ospita i liberi si e' potuto costruire in un mese, lo abbiamo visto a Milano come a Madrid. Un carcere no". Porta un esempio recente Lucania per spiegarsi meglio: "Quando abbiamo dovuto riportare alle funzioni di carcere una struttura a Reggio Calabria, che e' un istituto a custodia attenuata, c'e' voluto un anno e mezzo di lavoro. Per statistica- ribadisce- per fare un carcere in Italia ci vogliono 20 anni, questo significa che c'e' chi ci mette di meno, ma anche chi ci mette di piu'". L'augurio della Simspe, dunque, "e' che finisca tutto presto. Ancora oggi permane una situazione davvero pesante, speriamo di tornare alla vita normale, magari mantenendo quello che il lockdown ci ha insegnato: avere un po' piu' di prudenza".
(Cam/ Dire)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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