(DIRE) Roma, 12 mag. - "Non mi piacerebbe vedere una situazione in cui le responsabilita' si scaricano tra medici di strutture sanitarie, una contro l'altra. Mi piacerebbe vedere, invece, una situazione nella quale una volta tanto si faccia un ragionamento pacato e si capisca che si e' lavorato in situazioni di difficolta'". Lo ha detto Giovanni Scambia, direttore scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs di Roma, intervenendo oggi al webinar dal titolo 'La responsabilita' medica e delle strutture sanitarie al tempo del Covid-19', promosso dall'Universita' Cattolica e dalla Fondazione Gemelli e patrocinato dalla Societa' Italiana di Medicina Legale (Simla) e dall'Ordine degli Avvocati e della Camera Penale di Roma.
"Vorrei che di approfittasse di questa occasione- ha proseguito Scambia- per definire come bisognerebbe comportarsi in situazioni di questo tipo. Perche' oggi e' stato il Covid, ma tutti noi sappiamo, ed e' prevedibile, che di questo tipo di emergenze ce ne saranno altre". Scambia ha infine fatto riferimento alla puntata di 'Report' andata in onda ieri sera, durante cui si e' indagato sui comportamenti dell'Organizzazione mondiale della Sanita' per capire se ha emanato "chiare ed inequivocabili" linee guida per la gestione della pandemia: "Onestamente- ha concluso- non e' stato edificante ascoltare tutto quello che e' stato detto ieri sera in televisione durante 'Report'".
AVVOCATI ROMA: IMPEGNATI A SCONGIURARE TENTATIVI SCIACALLAGGIO - "L'emergenza sanitaria ha determinato un super impegno dei medici, degli infermieri e degli operatori delle strutture sanitarie. L'impegno e' stato massimo e purtroppo ha condotto talvolta a pagare con la vita l'assistenza prestata ai nostri malati. L'Avvocatura, da parte sua, e' da sempre attenta a scongiurare eventuali tentativi di sciacallaggio ed accaparramento della clientela posti in essere talvolta da soggetti senza scrupoli con messaggi pubblicitari volgari e ingannevoli". Cosi' Antonino Galletti, presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, sempre intervenendo oggi al webinar dal titolo 'La responsabilita' medica e delle strutture sanitarie al tempo del Covid-19'.
"L'Ordine forense romano, gia' prima dell'estate- ha proseguito Galletti- aveva assunto una delibera congiunta con l'Ordine dei Medici di Roma, dettando le linee guida e ribadendo principi deontologici condivisi. Siamo impegnati da questo punto di vista e interveniamo tempestivamente, segnalando le violazioni alla competente Autorita' Garante se poste in essere da soggetti non professionisti e agli organi disciplinari se si tratta di professionisti iscritti agli albi (degli avvocati e dei medici)".
L'assistenza e la tutela legale dei cittadini, quindi, "non puo' passare attraverso strumenti distorti di comunicazione, che portano all'accaparramento di clientela e alla prospettazione di successi sicuri a fronte di costi irrisori o nulli. Gli Ordini- ha concluso infine Galletti- sono garanti della qualita' delle prestazioni professionali offerte dai nostri iscritti alla collettivita'".
PENALISTA: GIOVANI MEDICI MANDATI A 'FRONTE' COVID, PROBLEMA GIURIDICO - "Da quello che raccontano le cronache, tanti giovani medici del 1999 sono stati mandati al 'fronte' durante il Covid, cosi' come accadde agli appena maggiorenni in occasione della Prima Guerra mondiale. Nelle aule giudiziarie certamente si puo' aprire un problema giuridico, nel senso di una accettazione di un rischio non parametrato a quelle che potevano essere le competenze di quei giovani in quel momento, sia per chi si e' offerto e dato da fare, lavorando in condizioni disastrose, sia per chi ha dato quel tipo di responsabilita'". Lo ha detto Cesare Placanica, presidente della Camera Penale di Roma.
"Incontri come questo- ha proseguito Placanica- credo possano iniziare ad offrire un passaggio chiave su un fondamento giuridico, che e' quello dello stato di necessita': quando ci sono 4 medici per 400 pazienti, e' ovvio reclutare chi puo' dare una mano perche' il criterio giuridico dello stato di necessita' e' che si fa fronte al male peggiore". Se in quel momento non ci fosse stato quel tipo di medicina, secondo il penalista, il numero di morti "e di disastri dati dal Coronavirus sarebbe stato assolutamente piu' alto".
Placanica ha infine voluto ricordare gli obblighi del medico: "Il medico non ha una obbligazione di risultato, ma una obbligazione di prestazione".
(Cds/Dire)