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Denatalita', Agostiniani (Sip): "Nel 2021 meno di 400mila nascite"
Roma, 28 lug. - "Nel 2021 e' prevedibile che per la prima volta in Italia si scenda sotto i 400 mila nati, un dato che l'Istat nelle sue peggiori previsioni ipotizzava accadere solo dopo il 2030. Credo invece che ci arriveremo gia' nell'anno prossimo".
Parte da qui Rino Agostiniani, vicepresidente della Societa' italiana di Pediatria (Sip), che commenta alla Dire la critica condizione della natalita' in Italia.
Nello Stivale, infatti, anche "rispetto all'anno scorso, stiamo procedendo sempre verso la stessa direzione: dal baby boom al baby flop", gli fa eco Fabio Mosca, presidente della Societa' italiana di neonatologia (Sin), che sul recente Rapporto Istat aggiunge: "Non e' un caso che in Italia ci siano 170 over 65 ogni 100 bambini under14. Siamo il popolo piu' vecchio al mondo, con una elevata vita media, che a sua volta fara' pero' aumentare le necessita' di Welfare e Sanita'". Il tutto, per forza di cose "'pesera'' sui piu' giovani, che lavoreranno per sostenere il sistema di Welfare degli anziani. Un sistema scorretto, un circolo vizioso insostenibile che andrebbe messo al primo posto dell'agenda politica". Fortunatamente, questo governo "sembra se ne stia finalmente accorgendo- rimarca Mosca- Gli interventi del Family Act sembrano andare nella direzione giusta, ma purtroppo c'e' un ritardo di 10 anni". Sul punto anche il vicepresidente Sip, pero', ha qualcosa da aggiungere: "Si parla di natalita' ogni volta che esce un rapporto Istat, ma dopo diversi giorni di analisi e commenti il problema passa nuovamente in secondo piano, per venir dimenticato".
Tra le problematiche che la denatalita' italiana mette in luce ci sono le donne e i giovani, secondo gli esperti.
DONNE - Tra il 2008 e il 2017, infatti, "abbiamo perso 900 mila donne in eta' di procreazione" affonda Mosca. I due esperti, dunque, concordano nell'identificare "la riduzione delle donne in eta' fertile", e il "basso" indice di fecondita', "che si aggira attorno a 1.2 figli per donna", come due delle principali cause della denatalita' crescente. "Ci sono, inoltre, dati chiari che dimostrano come l'Italia sia il fanalino di coda per indice di occupazione delle donne in eta' fertile- continua Mosca- Le donne fanno figli se hanno un lavoro sicuro e una condizione di certezza". Il Family Act, percio', sembra muoversi in questo senso attraverso "l'implementazione di strategie che migliorino soprattutto le condizioni di lavoro femminile", aggiunge Agostiniani. È necessaria una sempre maggior attenzione "al tema della conciliazione del lavoro con le esigenze di una donna che e' anche mamma", rimarca sul punto il presidente Sin, che conclude: "In media a 31 anni una donna francese sta pensando al secondo figlio quando un'italiana sta ancora pensando al primo". Questo accade anche perche' in Francia "ci sono politiche fiscali che favoriscono le famiglie numerose. Abbiamo bisogno di politiche che mettano in fila tutte queste necessita'".
GIOVANI - Un altro aspetto da sottolineare, "di cui spesso ci si dimentica, e' l'elevatissimo numero di emigrazione che colpisce l'Italia- illustra il vicepresidente Sip- Un dato che riguarda soprattutto i giovani con titoli di studio specialistici. La ritengo una delle cose piu' assurde che un paese possa fare- ribadisce- formare il proprio futuro e poi lasciare che vada a lavorare all'estero". Difatti non si arresta la denuncia del vicepresidente della Sip: "Per la categoria dei medici in Norvegia come in Irlanda, ad esempio, il 30% degli assunti viene dall'estero. In Gran Bretagna siamo sul 25-26%, e molti- rimarca- sono italiani".
Il Belpaese, tra le altre, "e' anche il Paese che manda piu' tardi i figli fuori casa, e le politiche per le abitazioni non favoriscono quasi mai le fasce piu' giovani- chiosa il presidente Sin- Senza risorse proprie, con carenza di posti di lavoro e senza politiche che li agevolino, i giovani cosa devono fare?- provoca- Stanno a casa con mamma". A livello nazionale ed europeo, dunque, il confronto non sembra proprio la carta vincente dell'Italia. Solo in Toscana, tra il 2010 e il 2019, "ci sono state il 30% in meno delle nascite- ricorda Agostiniani- mentre i numeri migliori si registrano a Trento e Bolzano. Si ipotizza che questo accada perche' hanno meccanismi che facilitano la scelta di fare figli", basti pensare "alla maggior presenza di servizi, alle politiche giovanili e per la famiglia".
Il Family Act, quindi, e' un buon punto di partenza secondo entrambi gli esperti, ma gli scenari post pandemici non sono dei piu' rasserenanti. Occorrono politiche "per la gestione del quotidiano, asili che abbiano costi accettabili e piu' attenzione a politiche giovanili e lavorative dirette alle donne", spiega Mosca. "L'ulteriore crollo delle nascite- aggiunge Agostiniani- sara' una delle dirette conseguenze della pandemia", senza dubbio "sara' un'aggravante- gli fa eco il neonatologo- non e' un caso che dagli studi piu' recenti emerge incertezza, preoccupazione e atteggiamenti difensivi, tutte modalita' che contrastano l'idea del 'metter su' famiglia. Far figli richiede entusiasmo, un lavoro stabile, persone che vivano davanti a se' un momento di piena espansione-continua- Temo che da dicembre prossimo vedremo solo un ulteriore peggioramento". Insomma, l'idea che con il Covid si sarebbe verificato un mini baby-boom provocato dal lockdown, "e' del tutto infondata- conclude Agostiniani- e' una gran sciocchezza", i famosi 'quaranteen' (adolescenti del 2033 nati in fase pandemica, ndr) in Italia alla fine saranno davvero pochi.
(Cam/ Dire)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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