Roma, 10 lug. - Nonostante la crisi da Covid19, i proclami del presente, e le promesse del passato, diversi decreti legge e leggi, nei fatti per migliaia di medici precari continua a non cambiare nulla. Questa la denuncia di Raffaele Gaudio, referente nazionale area Pronto Soccorso di Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti, Fismu. "Da anni- sottolinea- assistiamo sconcertati come innumerevoli norme (dalla legge Madia in poi, solo per citarne una,) concepite per la stabilizzazione dei medici dirigenti a tempo determinato (co.co.co..ecc), si siano trasformate, nella loro concreta applicazione, in boomerang: aumentando la precarieta' per la maggioranza della platea dei professionisti interessati".
Gaudio spiega, quindi, il meccanismo perverso dell'effetto combinato della legislazione vigente: "Ecco il paradosso: oltre ai tre anni di servizio entro il 2020, per i medici potenzialmente beneficiari c'e' tra i requisiti richiesti quello di essere transitati per una qualche procedura selettiva, concorsuale o per graduatorie di titoli. Una previsione che e' molto distante dalla realta': la stragrande maggioranza dei colleghi precari, infatti, non e' transitata per alcuna procedura selettiva. Infatti, l'enorme e cronica carenza di medici nelle strutture ospedaliere, in questi anni, ha costretto le Unita' Operativa Complesse (UOC), ma prevalentemente i Pronto soccorso, ad attingere 'disperatamente' e con urgenza dal serbatoio dei medici disponibili. Con l'avallo delle Direzioni sanitarie e per chiamata diretta si sono andate cosi' a tamponare le grandi falle aperte negli organici per garantire i Lea o quantomeno per evitare la chiusura di servizi essenziali. In sede amministrativa, sia regionale che aziendale, questo processo- aggiunge criticamente- si e' tradotto nella redazione di graduatorie di idoneita' che, sic stantibus rebus, hanno escluso da ogni provvedimento di stabilizzazione la maggior parte dei colleghi. Cioe' di coloro che dovevano essere i beneficiari della norma, appunto perche' in assenza del requisito della procedura selettiva. Il danno e la beffa- conclude Gaudio- una situazione grottesca, che ha visto le ASL, a monte, assumere per lungo tempo una vasta platea di medici a chiamata diretta, e che si e' acuita oltremodo con la 'chiamata alle armi' in massa per contrastare il Covid19. Ora basta: il Governo, il Parlamento, e per altri versi le Regioni, devono intervenire: si proceda per sanare questa paradossale vicenda, si definisca una legge ad hoc, con urgenza, affinche' la gran parte dei medici precari possa accedere a concorsi dedicati".
(Comunicati)