Roma, 24 giu. - La radioterapia gioca un ruolo fondamentale nella lotta ai tumori, qualsiasi distretto del corpo puo' essere trattato quello che piuttosto puo' fare la differenza nella scelta terapeutica e' l'istotipo. Tra l'altro questa branca dell'oncologia non solo e' efficace ma risulta tra le meno costose. In piu' questa specialita' nel nostro Paese non ha nulla da invidiare a quella delle altre nazioni. Questo e' lo scenario, nel complesso positivo che mette in luce deficit al Sud e descritto oggi nell'incontro 'I numeri della radioterapia in Italia' organizzato da Airo, l'Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica, e condotto dal giornalista Gerardo D'Amico.
Nel corso dell'evento e' stato presentato il censimento annuale condotto dall'Associazione che registra 183 Centri di radioterapia nel pubblico o nel privato convenzionato, con una sofferenza al Sud e nelle isole; 185 Unita' di radioterapia al Nord pari a 7,9 unita' per milione di abitanti, 137 al Centro, pari a 7,6 per milione di abitanti e 108 al Sud pari a 5,7.
Sono funzionanti 377 acceleratori lineari (LINAC) e 53 unita' di radioterapia in grado di eseguire trattamenti con tecnologie ad altissima complessita'; oltre a queste 430 macchine per radioterapia a fasci esterni, sono presenti sul territorio italiano 36 per radioterapia intraoperatoria (IORT) e 69 per la brachiterapia ad alto e basso dosaggio.
La radioterapia, per chi non lo sapesse, utilizza radiazioni ionizzanti, in prevalenza raggi X ad alta energia ed e' un trattamento salva-vita e una cura fondamentale per molti tipi di tumore. Ma e' necessario svecchiare il parco macchine, il 29% delle quali ha piu' di 12 anni.
"Siamo in linea con gli altri Paesi europei per quanto riguarda il Nord e il Centro, oltre il 60% dei macchinari e' in numero sufficiente, per quanto riguarda il Sud si riscontra, invece, una criticita' qualitativa e quantitativa delle macchine e delle Unita' di radioterapia - dichiara Vittorio Donato, Capo Dipartimento Oncologia e Medicine Specialistiche, Direttore Divisione Radioterapia, AO San Camillo Forlanini di Roma e Presidente AIRO - esiste un'esigenza stringente di rinnovare il parco macchine in tempi brevi per due motivi: un adeguato supporto tecnologico migliora i vantaggi per i pazienti e riduce i tempi di trattamento. Occorre sensibilizzare i decisori politici e i Direttori generali delle aziende sanitarie ad investire per una terapia altamente tecnologica e curativa oltre che assai poco costosa".
In questi ultimi decenni la figura del radioterapista ha acquisito un ruolo sempre piu' preminente all'interno del team multidisciplinare oncologico. Si tratta di uno specialista altamente preparato, aggiornato e competente in grado di prendere in carico il paziente oncologico in tutto il percorso di cura.
Deve essere ancora riconosciuta totalmente la sua fondamentale importanza terapeutica insieme alla chirurgia e all'oncologia medica nella lotta ai tumori. I recenti progressi la rendono indicata per un numero crescente di casi.
"I trattamenti radioterapici sono sempre piu' mirati ed efficaci - spiega Renzo Corvo', Direttore di Radioterapia Oncologica IRCCS Policlinico San Martino Genova e Presidente Eletto AIRO - la radioterapia riveste un ruolo molto importante per ogni distretto corporeo e per ogni tipo di tumore, puo' essere impiegata in qualsiasi fascia d'eta' dal paziente pediatrico fino ai centenari e trova la sua massima indicazione nel tumore prostatico localizzato o in alternativa alla chirurgia dopo i 65-70 anni d'eta'; nel tumore polmonare in fase iniziale a scopo curativo; nei tumori testa-collo; nel tumore anale. È determinante il suo ruolo nei tumori metastatici, come terapia palliativa classica e palliativa a scopo stabilizzante della progressione di malattia e delle recidive, e poi nei linfomi e in altri tumori del sangue".
I nuovi casi di tumore nel 2019 in Italia sono stati 371.000, di questi 230.000 hanno l'indicazione al trattamento radiante. Si considera un numero indicativo di 450 pazienti da trattare per macchina in un anno, secondo il benchmark stimato a livello europeo dallo studio EORTC-QUARTS e confermato dallo studio ESTRO-HERO; tuttavia molti di questi pazienti non possono accedere alle terapie radianti per diversi motivi (mancanza di personale, inattivita' o carenza dei macchinari, liste d'attesa). Le tecnologie evolvono rapidamente e di continuo e un corretto approccio terapeutico al paziente con tumore non puo' prescindere da una adeguato supporto tecnologico.
"La radioterapia puo' essere definita come una 'chirurgia virtuale', un trattamento localizzato nel quale la precisione e' determinante - sottolinea Barbara Jereczek, Direttore Divisione di Radioterapia, Istituto Europeo di Oncologia, Milano, Professore Associato di Radioterapia dell'Universita' degli Studi di Milano e Coordinatore Commissione Scientifica AIRO - innovazione oggi significa identificare nel modo piu' preciso possibile il bersaglio e ridurre il piu' possibile la dose a livello degli organi sani circostanti. Naturalmente, per fare questo, i macchinari devono essere molto avanzati e di elevata tecnologia; per tale motivo andrebbero rinnovati periodicamente, perche' il progresso tecnologico e' continuo. La radioterapia oncologica evolve sempre piu' velocemente e va verso trattamenti ablativi con piccoli volumi e alte dosi. Inoltre, sempre di piu' la radioterapia trova impiego sia nei tumori in fase iniziale che nei pazienti metastatici prolungando la sopravvivenza e migliorando la qualita' di vita".
Entro il 2025 aumentera' del 15% la quota dei pazienti con indicazione per i trattamenti radianti, si evince che esiste una necessita' reale di prevedere investimenti finalizzati ad arrivare ad avere entro quella data almeno 8/9 macchine ogni milione di abitanti e a rinnovare i macchinari obsoleti. La spesa per la radioterapia e' la piu' bassa in oncologia, circa il 3-4% dei costi totali. Inoltre, sara' necessario potenziare l'informazione e la conoscenza della radioterapia tra i pazienti e la popolazione generale.
(Mco/ Dire)