Roma, 11 giu. - Servono soldi e organizzazione per passare da uno a due milioni di vaccini antinfluenzali. I medici di medicina generale del Lazio e il sindacato regionale dei medici italiani lo hanno detto chiaramente nella loro audizione in commissione regionale Sanita'.
"Ci si chiede di passare da poco piu' di un milione di vaccini a due milioni- ha detto il segretario della Fimmg Lazio, Giovanni Cirilli- per fare questo serve un contributo importante in terminie conomici e organizzativi, altrimenti difficilmente riusciremo a vincere questa sfida di raddoppiare i vaccini.
E' necessario che la medicina generale sia messa nelle condizioni di fare uno sforzo organzzativo enorme, che riguardera' tutti sabati e le domeniche da meta' settembre a meta' gennaio".
Angelo Filardo, vicepresidente Smi Lazio, ha chiesto che "i vaccini siano disponibili e pronti da settembre per prevenire cadute influenzali che si potrebbero confondere col Covid", in piu' "bisognera' fare chiarezza sui vaccini obbligatori. Questo e' un nodo cruciale, perche se devono essere obbligatori spiegatemi come fate con la gente che si rifiuta di farlo".
A CHI FA VACCINO VENGA FATTO ANCHE TEST SANGUE - "Abbiamo bisogno di un sistema informatico funzionante e capace di semplificare la vita agli operatori della sanita', capace di collegarli tra loro, facendo risparmiare tempo ai pazienti. Dobbiamo ragionare sul fatto che in occasione della vaccinazione e' importante sottoporre i pazienti a test su sangue capillare per costituire una loro anagrafe" ha detto ancora Cirilli.
"Finora siamo stati fortunati, perche l'epidemia e' nata da noi alla fine del periodo freddo e gli episodi febbrili erano pochi- ha spiegato Cirilli- Immaginate che succede se il virus continua a circolare a gennaio-febbraio, quando ognuno di noi ha una media di richieste di visite per sintomi respiratori molto alta. Se non ho un'anagrafe come faccio a dire a quel paziente 'stai tranquillo' oppure 'non stare tranquillo'?".
(Mtr/ Dire)