Roma, 5 giu. - Cosa fare per tornare a una tempestiva ed efficace presa in carico delle grandi cronicita' e per prepararsi a resistere ad una eventuale seconda ondata di Covid? Una serie di proposte vengono dall'Advisory Board costituito da Senior Italia FederAnziani con il coinvolgimento delle principali societa' scientifiche e organizzazioni sindacali dei medici che le hanno presentate in un incontro istituzionale con il vicepresidente del Parlamento Europeo, Fabio Massimo Castaldo.
"In questo periodo a livello ambulatoriale abbiamo sospeso 11 milioni di prestazioni specialistiche che ora vanno recuperate- ha detto Antonio Magi, segretario generale del sindacato Sumai Assoprof- Se dovessimo fare un conteggio, tenendo conto del distanziamento necessario, arriveremmo a 16 milioni. A queste vanno aggiunte quelle che erano gia' in lista d'attesa.
Per far fronte a tutto cio' occorre aumentare il numero degli specialisti ma anche inserire giovani e specializzandi che possano ridare vigore al Servizio sanitario nazionale, risolvendo i danni creati da questo blocco delle visite. Non solo bisogna rafforzare la specialistica, ma anche fare in modo che specialistica territoriale e ospedaliera e medicina generale si parlino".
E per l'oftalmologia? "Dalla visione generale appena esposta si puo' scendere nel particolare, cioe' nell'ambito della nostra specialita'- ha fatto sapere il presidente dell'Associazione Italiana dei Medici Oculisti, Luca Menabuoni- per affermare che le criticita' sono le stesse. Il motore si e' fermato e cosi' tutte le attivita' ambulatoriali e chirurgiche non urgenti, in particolare si sono fermati gli interventi di cataratta per ben 3 mesi. Se si pensa che in un anno ne facevamo circa 600.000 in Italia, si fa presto a fare i conti. E la ripartenza sara' molto rallentata, per rispettare le nuove procedure di accettazione, sanificazione e dimissione, non sara' possibile effettuare piu' di un intervento per ora. Anche operando ininterrottamente non sara' possibile fare i numeri di prima, quando facevamo 3-4 interventi l'ora".
Altra criticita' sono le prestazioni ambulatoriali, perche' gli spazi all'interno degli ospedali "sono angusti, a volte le sale di attesa sono poco piu' che corridoi- ha aggiunto il presidente dell'Associazione Italiana dei Medici Oculisti, Luca Menabuoni- e far rispettare il distanziamento sociale determinera' un enorme allungamento delle liste di attesa".
Quindi per Menabuoni sara' necessario "non solo incrementare il numero degli specialisti, ma anche trovare spazi adeguati per farli lavorare. Altro key point sarebbe quello di dotare tutti gli ambulatori Asl di strumenti diagnostici adeguati per evitare l'imbuto delle visite ospedaliere, penso all'OCT per la diagnosi delle maculopatie. Molte i altri punti sarebbero da evidenziare, ma tra questi uno dei principali dovrebbe essere quello di onorare col dovuto rispetto economico i professionisti.
Altrimenti sara' inutile formare tanti nuovi giovani perche', per forza di cose, andranno a lavorare negli altri Paesi comunitari dove gli stipendi sono piu' adeguati".
Infine, secondo il presidente di AIMO, c'e' bisogno di "fare chiarezza affinche' le varie figure professionali non vengano confuse. I medici da sempre sono chiamati 'camici bianchi', ecco basterebbe limitare l'uso di questo ai soli medici e tanti equivoci sarebbero evitati", ha concluso.
(Cds/Dire)