Roma, 27 gen. - "I fumatori di tabacco hanno un rischio significativamente piu' elevato rispetto ai non fumatori per le complicanze post-chirurgiche, tra cui funzioni cardiache e polmonari compromesse, infezioni e guarigione della ferita ritardata o compromessa. Ma nuovi studi rivelano che i fumatori che hanno smesso di fumare circa 4 settimane o piu' prima dell'intervento hanno un minor rischio di complicanze. Inoltre, i pazienti che smettono di fumare tabacco hanno meno probabilita' di avere complicazioni con l'anestesia rispetto ai fumatori regolari". A dirlo e' un nuovo studio congiunto dell'Organizzazione mondiale della sanita' (OMS), dell'Universita' di Newcastle, in Australia e della Federazione mondiale delle societa' di anestesisti (WFSA), che mostra come 4 settimane senza tabacco migliorano gli esiti di un intervento del 19%, a causa del miglioramento del flusso sanguigno in tutto il corpo verso gli organi essenziali.
"Il rapporto fornisce prove del fatto che vi sono vantaggi nel rinviare interventi chirurgici minori o non di emergenza per offrire ai pazienti l'opportunita' di smettere di fumare, con un conseguente risultato sanitario migliore", ha affermato il dott. Vinayak Prasad, capo unita', No Tobacco dell'Organizzazione mondiale della sanita'.
"La nicotina e il monossido di carbonio - scrive l'Oms - , entrambi presenti nelle sigarette, possono ridurre i livelli di ossigeno e aumentare notevolmente il rischio di complicanze cardiache dopo l'intervento chirurgico. Il fumo di tabacco danneggia anche i polmoni rendendo difficile il passaggio della giusta quantita' di aria, aumentando il rischio di complicanze post-chirurgiche. Il fumo distorce inoltre il sistema immunitario del paziente e puo' ritardare la guarigione, aumentando il rischio di infezione nel sito della ferita. Fumare solo una sigaretta riduce la capacita' del corpo di fornire i nutrienti necessari per la guarigione dopo l'intervento chirurgico".
(Red)