Roma, 24 gen. - "Nel nostro Paese, nell'ultimo decennio le segnalazioni medie di infezioni sessualmente trasmissibili sono aumentate fino a 5300 annue, rispetto alle 4000 di quello precedente. L'incremento ha riguardato soprattutto la sifilide, passata dagli 80 casi annui prima del 2000 ai 420 dopo il 2000, e i condilomi acuminati, passati dai 1.500 casi annui fino al 2007 ai 3.000 tra il 2008 e il 2016". È quanto sottolinea il prof.
Aldo Morrone, direttore scientifico dell'istituto IRCCS "San Gallicano" di Roma.
"Questi aumenti - ha sottolineato Morrone - sono sostenuti da fenomeni nuovi di amplificazione della frequenza dei rapporti e dei partner occasionali, come il 'chemsex', cioe' l'assunzione di droghe per aumentare l'attivita' sessuale, e l'uso di app per incontri sessuali di gruppo, in particolare tra i giovanissimi".
Azione di contrasto. Per il dermatologo, esperto di malattie tropicali, "serve un deciso cambio di passo, Sono necessarie azioni, anche straordinarie, per contrastare l'aumento delle incidenze e per modernizzare l'offerta assistenziale dei centri per le malattie sessualmente trasmissibili, oggi obsoleta alla luce delle nuove necessita' cliniche ed epidemiologiche. Inoltre, e' prioritario migliorare la ricerca di base sui vaccini e la copertura del solo disponibile (anti-HPV) nelle popolazioni target, prevedendone un allargamento nazionale agli uomini che hanno rapporti sessuali con gli uomini. Infine, queste malattie continuano a soffrire di una crisi scientifica e assistenziale, purtroppo anche nell'ambito dermatologico. Questo - ha concluso Morrone - contrasta con le necessita' di salute pubblica e con la possibilita' di influenzare le scelte del legislatore in tale area".
(Red)