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Sclerosi multipla, Mirabella (Gemelli) alla 'Dire': "Si' alla gravidanza"
(DIRE) Roma, 23 gen. - "Non c'e' assolutamente nessun tipo di controindicazione alla gravidanza ed oggi, come clinica, la nostra politica e' quella di incentivare le giovani pazienti affette da sclerosi multipla ad affrontarla con serenita', ovviamente tenendo conto dei consigli dei medici soprattutto relativamente ai farmaci". A parlare all'agenzia Dire e' Massimiliano Mirabella, direttore del dipartimento Sclerosi Multipla del policlinico 'A. Gemelli' di Roma, a margine del convegno 'Sclerosi multipla e qualita' della vita', che si e' tenuto stamattina nella Sala Capitolare del Senato.
Tra i farmaci "ce ne sono alcuni che possono essere continuati durante la gravidanza, altri per cui va fatto un programma di sospensione controllato per evitare di esporre il feto a possibili effetti negativi- spiega il professore- Oggi e' possibile assicurare alle pazienti di esaudire il loro desiderio di genitorialita' e, quindi, di affrontare il periodo della gravidanza e dell'allattamento in tutta serenita', realizzandosi come donne e creando le basi di un proprio nucleo familiare.
Quello che fino a qualche anno fa veniva sconsigliato alle ragazze con la sclerosi multipla- sottolinea Mirabella- oggi possiamo invece dire che e' assolutamente lecito. Anzi, e' auspicabile, dato che abbiamo numerose terapie che possono consentire di affrontare la gravidanza nel miglior momento possibile, cioe' in una fase in cui la malattia e' stabile e non ci sono evidenze di riacutizzazioni".
Le implicazioni di genere nella sclerosi multipla "sono ben note- chiarisce l'esperto- come si puo' evidenziare dai valori di prevalenza che sono nettamente a favore del sesso femminile.
Ormai tra i pazienti siamo in un rapporto di tre a uno fra femmine e maschi. Esiste sicuramente un effetto legato al livello ormonale, quindi ai livelli di estroprogestinici, come dimostrato da una serie di fattori. Per esempio, durante la gravidanza generalmente si assiste ad una riduzione dell'attivita' infiammatoria della malattia, si riducono il numero di riacutizzazioni. Al contrario, nel puerperio, quando si rimodifica il livello ormonale, c'e' una maggiore possibilita' di ricadute cliniche della malattia".
Ma qual e' il rischio di sviluppare la sclerosi multipla se si ha un familiare stretto colpito dalla patologia? "Non si tratta di una malattia genetica in senso classico, ma di una malattia multifattoriale- risponde il professore- ma esiste, quando c'e' una familiarita', un aumento del rischio di poterla sviluppare poi in eta' adolescenziale e adulta. C'e' un aumento del rischio, ma ovviamente questo non puo' essere quantificato come si fa nelle malattie genetiche dell'ereditarieta' mendeliana e, ovviamente, il rischio e' maggiore nei gemelli, a seconda che siano monozigoti o eterozigoti. A questo proposito- precisa- ricordo che nei gemelli monozigoti, che sono sostanzialmente identici dal punto di vista genetico, soltanto il 33% ha il rischio di sviluppare la malattia", che rappresenta, quindi, "il massimo contributo che la genetica puo' dare. Il restante- conclude Mirabella- e', invece, frutto dei fattori ambientali che devono attivamente cooperare con questo background genetico perche' la malattia possa svilupparsi".
(Ara/ Dire)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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