Roma, 25 feb. - Studiare la fisiologia delle diverse aree cerebrali coinvolte nei processi mentali e alla base delle principali funzioni motorie, sensoriali e cognitive. Oggi e' possibile farlo con notevole precisione anche grazie ai protocolli di Stimolazione Transcranica Non Invasiva (NIBS), e in particolare a metodiche come la Stimolazione Magnetica Transcranica (tMS) e la Stimolazione Transcranica a Corrente Continua (tDCS), che stanno assumendo sempre maggiore importanza in diversi ambiti delle Neuroscienze.
L'integrazione di questi metodiche con dati forniti da strumenti tradizionali, come l'Elettroencefalogramma e la Risonanza Magnetica, permette infatti di ottenere informazioni rilevanti sugli aspetti spaziali dell'attivita' neurale. Ma non solo: "I protocolli NIBS possono modulare l'attivita' cerebrale durante la singola applicazione, ma se impiegati in maniera ripetuta per alcune settimane possono stimolare la neuroplasticita' e indurre effettivamente cambiamenti persistenti nelle regioni cerebrali di intervento - spiega il Prof.
Caltagirone.
"Se utilizzate in alcune condizioni di alterazione del sistema nervoso centrale - continua il Neurologo, Direttore Scientifico dell'IRCCS Santa Lucia - queste caratteristiche possono portare a nuovi trattamenti terapeutici in diverse malattie neurologiche e psichiatriche".
Si tratta quindi di un avanzamento con importanti ricadute cliniche, che contribuisce ad aumentare l'efficacia traslazionale in questo settore di ricerca. In questo speciale numero di Neuroscience Letters, gli autori hanno infatti evidenziato i recenti progressi nel campo della NIBS, fornendo una panoramica dei protocolli piu' avanzati proprio per l'induzione della neuroplasticita', lo studio di percezione, dolore e cognizione e sulla potenziale applicazione terapeutica in diversi campi clinici, dalla neuroriabilitazione post-ictus alla demenza di Alzheimer.
In questo ambito sono in corso alla Fondazione Santa Lucia diverse sperimentazioni, sostenute dalle fondazioni statunitensi Alzheimer's Drug Discovery Foundation e da BrightFocus, volte a verificare l'efficacia dei trattamenti con Stimolazione Magnetica Transcranica e tDCS nel rallentare il declino cognitivo legato alle patologie neurodegenerative quali la malattia di Alzheimer e la demenza frontotemporale.
"Con questi nuovi progetti potremo estendere la durata dei trattamenti fino almeno a sei mesi spiega il Prof. Giacomo Koch, Responsabile del Laboratorio di Neuropsicologia Sperimentale della Fondazione - e valutare l'efficacia della NIBS in relazione non solo alla memoria ma all'intero processo di decadimento cognitivo della persona".
(Mco/ Dire)