(DIRE) Roma, 20 feb. - "Non dobbiamo mai pensare che aiutare significhi fare chissa' cosa: bastano gesti semplici che rispondano a necessita' immediate. In Centrafrica negli ospedali non hanno letti per dormire e carrozzine per potersi spostare.
Piccoli gesti servono per fare grandi cose e assistenza".
Antonino Salvia e' il direttore sanitario della Fondazione Santa Lucia Irccs. La Dire lo ha intervistato al termine della presentazione, a Roma, della donazione di oltre 300 presidi sanitari al Centrafrica in collaborazione con World Food Programme Italia e la Comunita' di Sant'Egidio, organizzazioni gia' presenti sul terreno con programmi e strutture medico-sanitarie.
Come hanno spiegato i responsabili, con "presidi" si intendono letti per gli ospedali, carrozzine per spostare i malati o garantire una vita dignitosa ai pazienti che, una volta dimessi dall'ospedale, non possono ancora camminare o hanno perso funzionalita'. Donati anche sollevatori, poltrone per eseguire i prelievi o per i famigliari in attesa. "A volte - ha sottolineato Salvia - i pazienti sono costretti a dormire per terra, oppure vengono trasportati con carriole o altri mezzi di fortuna".
Secondo il direttore sanitario della Fondazione Santa Lucia, si tratta di attrezzature che possono sembrare "banali" ma che, in un contesto in cui la sanita' di base arranca, "fanno la differenza".
Per il futuro, ha detto Salvia, e' possibile l'invio di attrezzature piu' complesse, "ma bisogna valutare con attenzione: i macchinari richiedono manutenzione e se questa non e' garantita diventa un oggetto inutile. La donazione va calibrata in base anche alle capacita' tecniche di chi riceve la donazione. E ora queste condizioni non ci sono".
(Alf/Dire)