Roma, 14 feb. - Intervenuto ieri al convegno 'Il rischio clinico e la gestione del contenzioso' organizzato dall'universita' Sapienza, il presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Roma, Antonio Magi, ha sottolineato come la gestione del contenzioso "sia molto sentita dalla categoria perche' il medico vive la causa temeraria come un'aggressione psicologica che non ci rende tranquilli. E, per un paziente non c'e' nulla di piu' pericoloso di un medico che non lavora tranquillo. Purtroppo- ha aggiunto Magi- stiamo perdendo il rapporto umano. Questo si sta deteriorando perche' noi abbiamo trasformato il rapporto medico-paziente in un contratto. Siamo passati da un rapporto di fiducia dove uno ha bisogno di salute e l'altro ha le competenze per risolvere questo bisogno e siamo arrivati ad una forma di contratto".
Altro elemento di criticita' che il presidente Omceo non ha mancato di sottolineare e' "la mancanza del tempo di comunicazione che il nostro Codice Deontologico definisce tempo di cura, noi non abbiamo piu' quel tempo e questo interrompe quel rapporto fatto di fiducia reciproca. Il carico burocratico e' ormai insostenibile al punto che abbiamo trasformato un principio di grande utilita' qual e' il consenso informato in un atto semplicemente burocratico. È dunque necessario recuperare il buon senso e tornare al rapporto medico paziente fatto di ascolto e comunicazione poiche' il saper comunicare, il comprendere se il paziente ha perfettamente capito quello che gli viene proposto, il percorso, cio' che gli stiamo dicendo e' fondamentale e non si fa in poco tempo. Insomma- ha concluso Magi- e' impossibile essere empatici e comunicare in breve quando la materia e' la salute".
(Comunicati)