Roma, 4 feb. - Su un campione di 5mila medici, ricercatori italiani e stranieri, che si e' rivolto allo Sportello Amsi Online negli ultimi due anni con l'obiettivo di cercare una sistemazione migliore in Italia, il 70% e' sottopagato, con uno 'stipendio' di 7 euro all'ora nelle cliniche private. E' quanto fanno sapere i dipartimenti giovani e seconda generazione dell'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), dell'Unione Medica Euro Mediterranea (UMEM) e del Movimento Movimento internazionale transculturale inter professionale 'Uniti per Unire' (UxU), che illustrano la loro ricerca e il loro studio sul fenomeno dei giovani sottopagati.
Cinque le domande rivolte ai giovani su lavoro, trattamento economico, specializzazione, meritocrazia e motivo per cui lasciare l'Italia. Tra i 2.500 medici italiani, i 1.500 stranieri e i 1.000 ricercatori, il 50% afferma di essere pagato in ritardo in base al pagamento delle assicurazioni; il 90% dei medici stranieri giovani cerca di inserirsi nel Ssn ma non riesce per mancanza o di cittadinanza o di specializzazioni, mentre il 95% dei medici specialisti italiani e stranieri in area chirurgica cerca di fuggire all'estero. Il 95% dei ricercatori italiani e' precario e prende circa 1.500 euro al mese senza alcuna garanzia per il futuro. Ancora: il 60% dei medici di origine straniera e' rappresentato da seconde generazioni con cittadinanza italiana, il 100% degli intervistati chiede piu' borse di specializzazioni, piu' stabilita' e garanzie per tutti e no alle promesse non praticabili; il 100% degli intervistati crede che se ci fossero serie volonta' politiche si potrebbero risolvere in pochi anni la carenza dei medici specialisti, la fuga all'estero, lo sfruttamento lavorativo.
"Sono dati- commenta il presidente Aodi- che ci preoccupano, visto che di continuo riceviamo da una parte richieste di medici giovani di andare all'estero e dall'altra parte da tutte le regioni offerte di lavoro. Il nostro impegno e' di far incontrare le offerte con le richieste risolvendo le criticita' sollevate dai medici e ricercatori intervistati". Per questo "lanciamo l'appello al Governo italiano a nome dei nostri movimenti e dipartimenti #FermatelaFugadeiCervelli: l'Italia ha un Ssn tra i migliori e l'ha dimostrato in tantissime occasioni e per primi in Europa hanno isolato il Coronavirus grazie alla ricerca, all'eccellenza italiana e a una ricercatrice precaria. Ci auguriamo che sia un esempio per tutti e un invito a stimolare i ricercatori italiani per far ritorno in Italia e servire il Paese non da precari", conclude Aodi.
(Red)