Roma, 10 dic. - "Ultima trovata, un fumetto. Il titolo parla da solo: 'Diritto alla salute! Richiedi i danni, se ti ammali in ospedale'. La tavola racconta, in quattro vignette, la storia di un paziente che, ricoverato per un incidente stradale, viene subito operato ma si ammala di Covid. 'Per fortuna - conclude lui, dopo la pronta e completa guarigione, posso individuare i responsabili del mio contagio attraverso il supporto legale dello studio XXX'". E' quanto denuncia in una nota la Fnomceo, che spiega: "È solo la piu' nuova tra le pubblicita' messe in campo, durante la pandemia, da studi e societa' legali. Pubblicita' dai registri e toni diversi aggressivi, suadenti, denigratori, ironici persino, veicolate su carta stampata, radio, tv. Ma tutte con un unico obiettivo: indurre i potenziali clienti ad intentare cause, anche temerarie, ai medici e alle strutture del Servizio Sanitario Nazionale. Il piu' delle volte, la valutazione e' gratuita, e viene garantito che non saranno addebitate le spese legali: anche perche', come gli studi ben sanno, nella maggior parte dei casi non si arrivera' alla causa, ma si preferira' la via della conciliazione".
Queste pubblicita' "sono tre volte ingiuriose- tuona il Presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli- sono ingrate nei confronti dei medici, che hanno adempiuto sino in fondo il proprio dovere: in molti si sono contagiati, 243 hanno perso la vita, dei quali 64 nella seconda ondata. E che, comunque, hanno fatto del loro meglio per inventarsi soluzioni organizzative e terapeutiche di fronte a un virus nuovo, sconosciuto, verso il quale neppure le Istituzioni erano preparate. Prima osannati come eroi, ora vengono dipinti come una sorta di bancomat, cui spillare soldi per responsabilita' che non sono le loro".
"Alcune pubblicita' poi, come questa del fumetto, sono offensive nei confronti degli oltre 61mila deceduti per il Covid, nei confronti di tutti coloro che stanno ancora lottando e di coloro che ne portano segni e postumi- aggiunge Anelli- Lo sono perche' dipingono il contagio e la malattia quasi come un'opportunita' di facili guadagni. E, in ultimo, sono offensive per la stessa Categoria degli Avvocati: perche' fanno leva piu' su bisogni sociali, innescati dalla crisi economica dovuta alla pandemia, che sul giusto risarcimento di un danno, che e' la difesa di un diritto costituzionalmente protetto".
Per questo "stiamo via via segnalando le pubblicita' scorrette al Consiglio nazionale Forense. E stiamo inviando una lettera ai presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, per sensibilizzarli su queste reclame, che lucrano in maniera ingiusta sulla sofferenza altrui, e chiedere, per loro tramite, al Parlamento di legiferare su questo settore cosi' delicato per la vita sociale. Oltre a innescare una guerra laddove dovrebbe esserci un'alleanza terapeutica, infatti, le cause temerarie depauperano anche il Servizio Sanitario Nazionale, gia' provato dai tagli del passato e ora dalla pandemia. Ricordiamo infatti che ogni euro pagato dalle strutture e' un euro sottratto alle cure per la collettivita'. Invitiamo infine tutti i colleghi- conclude il presidente Fnomceo- a non condividere le pubblicita' sui social, sull'onda dello sdegno, neppure per censurarle, in modo da non fare da involontaria cassa di risonanza".
(Comunicati)