(DIRE) Roma, 25 ago. - Riprendere le lezioni gradualmente, cominciando con una prima fase a giorni alterni e dividendo le classi in due o tre gruppi; istituire la figura del medico scolastico ("Bene la proposta del presidente dell'Omceo Roma, Antonio Magi"), coinvolgendo i professionisti di origine straniera; creare all'interno degli istituti un 'stanza-ambulatorio' dove effettuare i test diagnostici per il Covid-19. Sono queste alcune delle proposte per la riapertura in sicurezza delle scuole del presidente dell'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e dell'Unione medica euromediterranea (Umem), Foad Aodi.
Il medico di origini palestinesi ne parla con l'agenzia Dire a circa tre settimane dal 14 settembre, la data che sembra essere la piu' probabile, fino a ora, per il rientro in presenza nelle scuole. Il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, ha sottolineato la grande utilita' che potrebbe avere in questa fase la reintroduzione dei medici scolastici. Aodi si dice "assolutamente d'accordo" con la proposta, evidenziando il ruolo che potrebbero giocare i medici stranieri. Anche perche', sostiene Aodi, "al rientro in classe ci saranno anche ragazzi non italiani tornati dai loro Paesi di origine, che sono sempre di piu' nelle nostre scuole".
Aodi premette comunque che la questione del ritorno in classe e' delicata e va gestita con attenzione. "Il 90 per cento dei Paesi dove si sono riaperti gli istituti senza le adeguate precauzioni e senza calcolare i rischi- dice il medico- hanno poi dovuto quasi subito richiudere, totalmente o in parte, a fronte dell'aumento dei casi di contagio".
Per Aodi, che e' anche membro del registro esperti della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) e consigliere dell'Omceo Roma, uno dei nodi da sciogliere e' quello del distanziamento sociale. Il medico propone appunto un rientro a giorni alterni: "Si dividono le classi in due gruppi. Mentre uno partecipa alle lezioni in presenza, l'altro segue la lezioni online o si dedica a fare i compiti".
Il presidente di Amsi evidenzia anche l'importanza di creare "una rete di assistenza e di cura che sia alternativa agli ospedali, rafforzando i servizi sul territorio". Una logica, secondo il medico, che potrebbe coinvolgere direttamente anche le scuole. "Si potrebbe creare, come successo in altri Paesi, una stanza-ambulatorio- conclude Aodi- a cui si arriva con un percorso differenziato. Puo' essere il luogo dove effettuare i test e da dove poi decidere, qualora il ragazzo risultasse positivo, se indirizzarlo verso un ospedale o l'isolamento domiciliare".
(Est/ Dire)