Roma, 9 set. - "Abbiamo apprezzato, nel discorso programmatico del presidente del Consiglio Giuseppe Conte pronunciato questa mattina alla Camera, i forti richiami alla sanita' e all'ambiente, a un'autonomia differenziata delle Regioni 'giusta e cooperativa', che possa contribuire a colmare il divario tra Nord e Sud del Paese, oltre a quelli all'informazione libera e all'Europa. In particolare, il riferimento all'universalismo e alla solidarieta' del nostro Servizio Sanitario Nazionale, a un piano straordinario di assunzioni di medici e infermieri, alla riforma della loro formazione, e l'annuncio dello stop alle autorizzazioni alle trivellazioni nei nostri mari. Sono tutti interventi urgenti e necessari e che la Fnomceo chiede da tempo. L'auspicio e' quello che finalmente la Salute e la sua tutela torni a essere una priorita' nell'agenda politica, cosi' come sin dal primo momento avevamo proposto al Governo e cosi' come richiesto anche dalle altre Federazioni degli Ordini delle Professioni sanitarie e sociali, in prima fila quella delle professioni infermieristiche". Con queste parole, riportate in una nota, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, interviene a commentare il programma del nuovo Esecutivo, cosi' come presentato da Giuseppe Conte alla Camera dei Deputati nel richiedere la fiducia.
"Le dichiarazioni di Conte- spiega Anelli- fanno il paio con quelle altrettanto apprezzabili del Ministro della Salute, Roberto Speranza, che nella sua prima intervista dopo il Giuramento ha affermato che seguira' e onorera' i principi costituzionali della tutela della salute e dell'uguaglianza, che si esprimono attraverso l'universalita' del nostro Servizio Sanitario Nazionale- continua -. E cio' in sostanziale sinergia di intenti con quanto gli Ordini delle Professioni sanitarie, in veste di Enti sussidiari dello Stato, da sempre ammoniscono a fare".
"Bene, ora si passi dalle ottime intenzioni ai fatti concreti: il nuovo ministro convochi le professioni sanitarie per impostare insieme ai professionisti e insieme ai cittadini una politica di sostegno al Servizio sanitario nazionale- aggiunge ancora- Occorre costruire una rete di soggetti che ponga in maniera forte ed efficace una questione politica cruciale: rilanciare la sanita' pubblica, promuovere le sue straordinarie professionalita', passare dall'aziendalizzazione alla gestione responsabile basata su obiettivi di salute. Lo Stato e le Regioni mettano i professionisti- conclude- nella condizione di essere coloro che garantiscono il diritto alla salute, quale diritto di umanita' prima che di cittadinanza, a ogni persona presente sul suolo italiano".
(Red/ Dire)