Roma, 16 ott. - Il 19 ottobre presso l'Aula Roberto Lala dell'OMCEO di Roma si terra' il corso di aggiornamento 'Le patologie piu' frequenti nei migranti e le emergenze sanitarie'.
Il "disagio sociale", aggravato da condizioni di lavoro e abitative inadeguate, puo' originare o contribuire a patologie sanitarie per i migranti: cosi' all'agenzia Dire Foad Aodi, consigliere dell'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) della provincia di Roma.
"Come Omceo Roma- premette Aodi- siamo impegnati da anni a favore dell'integrazione e del diritto della salute anche attraverso l'integrazione dei medici di origine straniera".
Nel corso del convegno, intitolato 'Le patologie piu' frequenti nei migranti e le emergenze sanitarie', saranno discusse le situazioni di maggior rischio e le modalita' di intervento piu' opportune. "Uno dei punti di partenza e' che i migranti non portano malattie" evidenzia Aodi. "I piu' disagiati, che attraversano il mare e la Libia, si ammalano dopo il loro arrivo, come confermato anche dall'Organizzazione mondiale della sanita'; fattori decisivi sono spesso le difese immunitarie che si abbassano e la debolezza di organismi non piu' in grado di combattere le infezioni".
A pesare sarebbero anche altre circostanze, legate alle difficolta' dell'integrazione. "Tanti migranti abitano in case umide, in condizioni che determinano conseguenze negative sull'apparato scheletro-muscolare" dice Aodi. Convinto che una terza criticita' sia pure da ricondurre al disagio sociale.
"Tantissimi irregolari lavorano nell'edilizia o nei campi per la raccolta dei pomodori senza avere contratti" sottolinea il consigliere: "Quando si infortunano, spesso, hanno paura di andare al Pronto soccorso".
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