Roma, 27 mar. - "La mobilitazione dei lavoratori non si ferma, andremo avanti fino alla firma del nuovo contratto". Natale Di Cola, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, "non cedono di un millimetro" e lanciano la seconda fase delle iniziative di protesta nei posti di lavoro e nelle strutture della sanita' privata accreditata della Regione.
"Se marzo e' stato un mese caldo, aprile lo sara' ancora di piu'- attaccano- In queste settimane di lotta e azioni informative abbiamo registrato le prime aperture da parte datoriale. Ma non ci basta affatto: troppi imprenditori sono ancora asserragliati dietro la difesa dei profitti, la scusa della crisi o la proposta di un rinnovo a zero euro. Per noi e' inaccettabile. E lo ribadiremo con tutta la determinazione e la rabbia accumulata in 12 anni di attesa. Vogliamo un contratto giusto, con piu' salario, piu' diritti, piu' riconoscimento professionale. Anche le migliaia di cittadini e utenti che abbiamo incontrato ne sono convinti: per avere una buona sanita' e un sistema di salute d'eccellenza bisogna credere e investire nelle competenze delle lavoratrici e dei lavoratori".
"Per questo abbiamo pronto un nuovo calendario di iniziative, assemblee e volantinaggi che toccheranno tutti i territori- spiegano Di Cola, Chierchia e Bernardini- Oggi si inizia con il frusinate, al San Raffaele di Cassino, all'Ini Citta' Bianca e a Villa Alba di Veroli. Il 3 aprile sara' la volta della casa di cura Citta' di Roma, il 4 aprile di Capodarco e Villa Fulvia, il 5 aprile dell'ospedale Cristo Re. L'8 aprile si riparte con Villa Tiberia, il 10 aprile con la clinica Sant'Anna di Pomezia, il 12 con l'Icot di Latina, il 15 con l'Aurelia Hospital e poi in tante altre strutture. Sempre ad aprile ci sara' poi una grande manifestazione nazionale con Furlan, Landini e Barbagallo".
"Ai datori di lavoro, Aris e Aiop in testa, non daremo tregua. I lavoratori della sanita' privata meritano un contratto come i loro colleghi del pubblico: stesso lavoro, stesso salario, stessi diritti- concludono i segretari di categoria di Cgil Cisl e Uil- Ma anche Regione Lazio e Conferenza Stato-Regioni devono assumersi le loro responsabilita' su regole e tariffe di accreditamento. Non siamo disposti a fare sconti e se sara' necessario arriveremo a un nuovo sciopero del comparto".
(Comunicati)