Roma, 18 lug. - È stato modificato il contestato articolo di Money.it che si proponeva come "Guida pratica per denunciare (un medico) ed ottenere il risarcimento danni". A comunicarlo alla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), la stessa autrice, Isabella Policarpio, che ha scritto una lettera al Presidente, Filippo Anelli.
Ora l'articolo e' stato ritoccato sin dal titolo, precisando che nel 90% dei casi le denunce si rivelano infondate e insistendo sull'opportunita' etica di procedere solo in caso di infrazioni gravi e fondate su prove certe e concrete.
"Prima di procedere alla denuncia, specifichiamo che si tratta di una procedura da avviare solo in caso di gravi mancanze da parte del medico o della struttura sanitaria e che, seppur essendo un diritto imprescindibile, abusarne sarebbe un elemento che puo' andare alla lunga a incidere sul fondamentale rapporto di fiducia tra medico e paziente nella sanita' generale", indica infatti il testo.
Dopo aver messo in guardia il cittadino contro il rischio di una controdenuncia per calunnia o diffamazione, l'articolo cosi' conclude: "Quello delle denunce nei confronti di medici e strutture sanitarie, purtroppo, molto spesso sembra essere un vero e proprio abuso di diritto, dato che circa il 90% di esse viene archiviato. Naturalmente, denunciare un episodio di palese negligenza o un errore diagnostico grave e' un diritto imprescindibile di ogni cittadino, ma da usare con cautela.
Infatti, il rischio maggiore e' quello di ledere in maniera irrimediabile il rapporto di fiducia tra il medico curante e il paziente, e, ancor di piu', tra i cittadini ed il Sistema Nazionale Sanitario. Bisogna ricordare, infatti, che i medici, come tutti gli altri gli operatori sanitari, svolgono un lavoro delicatissimo, per l'espletamento del quale sono necessarie la stima e l'affidamento totale da parte dei pazienti e dei loro familiari".
"Ringraziamo la dottoressa Policarpio e la testata Money.it per la pronta e cortese risposta alle nostre istanze e per aver preso atto della validita' delle obiezioni di carattere etico, morale e di sostenibilita' del Servizio Sanitario Nazionale che muovevamo nei confronti non tanto dello specifico articolo, quanto di un modo di pensare che considera il medico e il Ssn come fonte di un risarcimento facile e sicuro, anche in assenza di motivazioni giuridiche solide- spiega Anelli- Cosi' non e', e recenti sentenze lo dimostrano. Accogliamo quindi senz'altro le scuse, e invitiamo tutti a moderare i toni. Non e' infatti con le polemiche, ma con il dialogo, che si possono comprendere gli uni le ragioni degli altri".
(Comunicati)