Roma, 4 lug. - "È banale ridurre a una questione di prezzo il problema delle carenze dei farmaci. Se dipendesse dal solo fatto che in Italia secondo alcuni costano meno, e per questo i prodotti spariscono dal mercato nazionale, non si spiegherebbe il perche' in Svizzera, dove costano tanto e ci sono le sedi di molte multinazionali, ne mancano oltre 500. Puo' essere una delle ragioni ma non e' certamente l'unica causa". A dirlo e' Luca Li Bassi, direttore generale di Aifa.
"Voglio rassicurare i pazienti. Le agenzie regolatorie- prosegue il numero uno di Aifa- hanno dei meccanismi di monitoraggio e riescono a creare reti di tutela. I casi in cui la mancanza di un farmaco genera un reale disagio sono una parte davvero minoritaria sul totale registrato come carente, e comunque resta un fatto il piu' delle volte temporaneo. Esistono quasi sempre farmaci equivalenti o valide alternative terapeutiche. Il problema delle carenze pero' esiste ed e' molto complesso, riguarda soprattutto la produzione, ma anche questioni legate alla distribuzione".
"Noi lavoriamo perche' oltre le alternative esistenti, per me un paziente che va in farmacia e non trova il farmaco richiesto e' una sconfitta del sistema. Il nostro Ministero della Salute ha aperto un tavolo proprio per fornire risposte ai dubbi e alle carenze registrate in Italia, ma se analoghi problemi sono registrati in Spagna, Portogallo, Francia, Olanda, Norvegia, Austria, Slovenia allora e' forse il caso di intervenire anche a livello europeo. Ci sono dinamiche che dobbiamo comprendere prima di fornire soluzioni di lungo periodo e per tutto il mercato", cosi' ha concluso Li Bassi.
(Comunicati)