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Sin Lazio: "Pertosse, solo 3% donne incinta disposte a vaccino"
(DIRE) Roma, 17 dic. - Nel 2019 per la pertosse si puo' ancora morire e, "per quanto in parte sia controllata, ha ancora un'incidenza elevata al di sotto dell'anno di vita. In alcuni casi puo' essere mortale". A illustrarlo e' Andrea Dotta, presidente regionale della Societa' italiana di neonatologia (Sin) e direttore della terapia neonatale dell'ospedale pediatrico Bambin Gesu' di Roma (Opbg).
Secondo un'indagine presentata nel primo congresso congiunto Sip-Sin-Simeup in corso a Roma, infatti, "quando alle donne incinta e' stato chiesto se potessero, a loro giudizio, ricevere o meno vaccinazioni in gravidanza, il 60% ha risposto di no", spiega Viviana Moschese, pediatra e ricercatrice di Tor Vergata. E ancora, "alla domanda se durante la gravidanza" le neomamme "avrebbero eseguito il vaccino contro la pertosse, soltanto il 3% ha risposto positivamente", continua la ricercatrice.
Le vaccinazioni in gravidanza, dunque, "sono ancora un punto estremamente critico e non tutti i ginecologi le consigliano" alle neo mamme, anzi. "Alcuni centri vaccinali addirittura le sconsigliano", chiosa Dotta. E' questo il quadro allarmante del problema relativo alla pertosse, per cui l'aiuto dei ginecologi sarebbe fondamentale. Soprattutto se consideriamo i dati pubblicati recentemente sull'European Journal of Public Health (nello studio: Knowledge and beliefs on vaccines among a sample of Italian pregnant women: result from the NAVIDAD study, ndr), secondo cui solo 9 mamme su 100 sono pienamente convinte dell'efficacia delle vaccinazioni. Mentre sono il 20%, invece, quelle che hanno mostrato tentennamenti e pregiudizi sul tema.
La vaccinazione in gravidanza, invece, "si integra bene anche con le vaccinazioni in prima infanzia e il timing migliore per eseguirla- continua la ricercatrice di Tor Vergata- e' tra le 27 e le 36 settimane di gestazione". La pertosse "e' una malattia infettiva davvero molto contagiosa", riprende Dotta, con un'incidenza, secondo i dati europei Ecdc, di 9 individui ogni 100.000 abitanti, che crescono pero' a 73, nei bambini con meno di un anno e "in alcuni Paesi possono arrivare anche a 200 su 100.000", aggiunge Moschese. Per questo "l'Italia- secondo il direttore di terapia neonatale dell'Opbg- e' il fanalino di coda dell'Europa sul tasso di copertura vaccinale per la pertosse".
Certo e' che la situazione e' "estremamente migliorata grazie alle politiche intraprese negli ultimi due anni- precisa il presidente Sin Lazio- tuttavia rimane un allarme molto importante, perche' vi e' una carenza significativa della coscienza e dell'esecuzione della necessita' di vaccinazione in gravidanza". Nella societa' contemporanea "non possiamo piu' tollerare che vi siano casi mortali o comunque molto gravi di pertosse".
Il vaccino per questa grave malattia infettiva "e' associato al vaccino per il tetano e per la difterite, ed e' uno dei vaccini considerati obbligatori con la nuova normativa.
Purtroppo, pero'- conclude Dotta- vi e' ancora scetticismo e ignoranza nell'indicare la vaccinazione in gravidanza, anche sulla scia dell'ondata pericolossisima dei NoVax che ha determinato una carenza di copertura vaccinale in tutta Italia".
(Cam/ Dire)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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