Roma, 17 dic. - "In questi giorni 115 giovani medici di medicina generale stanno iniziando a lavorare a Roma, 138 nei comuni dell'hinterland. Altri 99 prenderanno servizio nei territori delle altre province del Lazio. In totale si tratta di 352 giovani. Il prossimo anno saranno il doppio. significa che quest'anno cambieranno medico nella nostra Regione circa un milione di persone". Cosi' il segretario Provinciale della Fimmg la federazione di medici di famiglia Pier Luigi Bartoletti.
"Entra in campo una nuova leva di professionisti. Non metterla in condizione di lavorare al meglio sarebbe peccato mortale, anche perche' la carenza di medici inizia a farsi sentire in modo serio. Per esempio in localita' Lunghezza, a Roma 2000 persone sono senza assistenza di base poiche' non c'e' chi sostituisce il titolare andato in pensione. Il fenomeno della carenza registra una decisa accelerazione perche' i medici lasciano il lavoro tra i 65 e i 68 anni invece che ai 70 come considerato da ogni proiezione basata su dati storici. Nel sistema e' in atto un profondo cambiamento - continua Bartoletti - e occorre correre ai ripari. Ne e' cosciente il Ministro della salute Speranza che punta al potenziamento della medicina generale come unico baluardo per evitare che dilaghi la diseguaglianza nell'accesso al sistema sanitario pubblico. Negli ospedali l'uguaglianza e' garantita e praticata, sul territorio no, e' sempre piu' un far west dove vince il piu' forte economicamente. Qui si gioca la partita contro la privatizzazione selvaggia. Sarebbe dunque il caso che la Regione Lazio, prendesse in considerazione le indicazioni ministeriali e uscisse dal letargo in cui versa da oltre un anno proprio sul tema della sanita' territoriale".
"Occorre su questo versante strategico - conclude il segretario - un cambio di passo deciso per evitare che nel frattempo siano sempre di piu' i cittadini costretti a pagarsi visite e controlli a causa delle interminabili liste di attesa. Gli ottimi dati sulla copertura vaccinale antinfluenza testimoniano che quando i medici sono chiamati a fare la loro parte i risultati arrivano. Dunque non si perda altro tempo".
(Comunicati)