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Cancro seno, Cnr-Airc insieme per strategie terapeutiche
Roma, 12 apr. - Nuovi strumenti farmacologici per terapie che combattano i fenomeni di resistenza e riducano gli effetti collaterali nella cura di questa forma tumorale. Queste le prospettive aperte da una ricerca condotta dall'Istituto officina dei materiali del Cnr e finanziata dall'Airc. Il lavoro, che ha coinvolto anche Universita' di Trieste e Istituto nazionale dei tumori di Milano, e' pubblicato su European Journal of Medicinal Chemistry "Il 30% delle donne malate di cancro- si legge nel comunicato diffuso dal CNR- e' affetta da un tipo di tumore al seno, particolarmente frequente dopo la menopausa, indotto da un'eccessiva concentrazione di estrogeni, gli ormoni sessuali femminili. Questi vengono prodotti dall'enzima aromatasi e si legano, attivandola, a una particolare proteina, il recettore agli estrogeni (ERa), che a sua volta e' responsabile della proliferazione cellulare alla base della malattia. Approcci terapeutici classici prevedono quindi di inibire l'enzima aromatasi al fine di interrompere la produzione di estrogeni o di bloccare l'azione di quest'ultimi impedendogli di legarsi al recettore ERa".
"In questo modo ERa- prosegue la nota- rimane inattivo e non puo' svolgere la sua funzione di trasmissione del segnale di crescita e riproduzione cellulare. Questi metodi, sebbene abbiano consentito dei grandi passi avanti nella cura dei tumori al seno, manifestano alcuni limiti rispetto ai quali una ricerca condotta dall'Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iom) e finanziata dall'Airc apre interessanti prospettive. Il lavoro, che ha coinvolto anche Universita' di Trieste e Istituto nazionale dei tumori di Milano, e' pubblicato su European Journal of Medicinal Chemistry".
"Il problema piu' diffuso delle terapie finora in uso e' che in seguito a trattamenti prolungati si possono sviluppare dei fenomeni di resistenza che rendono ERa attivo, quindi in grado di stimolare costantemente la crescita cellulare, anche in assenza di estrogeni. Inoltre l'eliminazione completa degli estrogeni non e' mai un bene e puo' condurre a effetti collaterali, tra cui l'insorgere dell'osteoporosi" a spiegarlo e' Alessandra Magistrato del Cnr-Iom, responsabile scientifico e coordinatore della ricerca.
La soluzione proposta dalla ricerca e' quella di inibire solo parzialmente l'enzima aromatasi, in modo da non impedirgli del tutto di produrre estrogeni, ma solo di rallentarne il processo.
"L'enzima ha una tasca che si chiama 'sito attivo' dove avviene la formazione degli estrogeni. Nelle terapie convenzionali l'inibitore va ad occupare proprio il sito attivo impedendone del tutto la reazione di sintesi. Noi abbiamo identificato un altro sito che si chiama 'allosterico', che puo' essere occupato dall'inibitore in modo da diminuire, ma non bloccare completamente, la produzione di estrogeni", prosegue Angelo Spinello del Cnr-Iom, primo autore della pubblicazione.
I ricercatori Cnr-Iom hanno cercato dunque di identificare quali molecole sono capaci di legarsi al sito allosterico, inducendo e sfruttando un nuovo meccanismo di inibizione.
Attraverso una serie di esperimenti virtuali hanno elaborato delle predizioni su alcune classi di molecole, poi verificate nei laboratori dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano. In seguito l'Universita' di Trieste ha caratterizzato lo specifico tipo di inibizione che quelle molecole inducevano, confermando le predizioni.
"Questa ricerca ha quindi mostrato la possibilita' di sintetizzare potenziali nuovi farmaci che permettono di tenere sotto controllo la produzione di estrogeni e quindi la proliferazione delle cellule tumorali, ostacolando o rallentando l'insorgere di fenomeni di resistenza e gli effetti collaterali derivanti dalle terapie attualmente in uso clinico", conclude Magistrato. "Ulteriori indagini in questo senso riguarderanno lo studio e il miglioramento delle caratteristiche chimico fisiche delle molecole identificate, per aumentare l'efficacia e rilevare la capacita' di penetrazione nei tessuti biologici, prima di valutare i loro effetti in vivo. Questo sara' il processo preliminare per un possibile ingresso di questo tipo di approccio nei trial clinici".
(Comunicati)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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