(DIRE) Roma, 2 apr. - Si stima che nel 2018 in Italia siano stati diagnosticati 373.300 nuovi casi di tumore. Le cinque neoplasie piu' frequenti nella popolazione sono state quelle della mammella, del colon retto, del polmone, della prostata e della vescica. Questi sono solo alcuni dei dati rilevati dal report sullo 'Stato nell'Oncologia', organizzato oggi a Roma al Senato dall'Aiom, Associazione italiana di oncologia medica.
Nel quadro tratteggiato emerge come in Italia siano attive 332 Oncologie e come di queste quasi l'80% abbia un servizio di supporto psicologico. Ma sono ancora troppo poche, visto che solo il 65% garantiscono l'assistenza domiciliare. Una forbice che Ai allarga spostandosi lungo la Penisola: al nord le cure domiciliari sono infatti assicurate dal 70% delle strutture rispetto al 52% del sud.
Le Breast Unit, dedicate alla cura del tumore della mammella, sono 212 e l'80% tratta piu' di 150 nuovi casi ogni anno. Ma sono distribuite a macchia di leopardo: il 72% delle Oncologie al nord e' dotato di un centro senologico, rispetto al 68% del centro e al 43% del sud. Nonostante queste criticita' da affrontare quanto prima, sono significativi i passi in avanti fatti nella definizione dei percorsi diagnostico terapeutici e assistenziali, essenziali per garantire un'assistenza multidisciplinare: sono stati deliberati dal 73% delle strutture, per un totale di 798 documenti. Tra le note positive da annoverare la statistica che vede il 63% delle donne e il 54% degli uomini vivi a 5 anni dalla diagnosi. Percentuali di sopravvivenza pari o superiore alla media europea.
Alla luce di questi numeri un tema centrale diventa la sostenibilita' del sistema sanitario. Le uscite per i farmaci anticancro sono passate da 3.3 miliardi di euro nel 2012 a piu' di 5 miliardi nel 2017, rappresentando la prima categoria terapeutica a maggior spesa pubblica. Per questo Aiom ha firmato il 'Position paper' sui farmaci biosimilari in oncologia insieme alla Societa' italiana di farmacologia, alla Societa' italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie, al Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri e fondazione Aiom.
"Gli oncologi- ha dichiarato Roberto Bordonaro, segretario nazionale Aiom- hanno sviluppato da tempo una particolare sensibilita' verso le tematiche di governo di spesa. L'utilizzo dei farmaci biosimilari in oncologia puo' determinare risparmi di circa il 20% permettendo di riallocare risorse a sostegno dell'accesso a terapie innovative. Ma la qualita' e la sostenibilita' del sistema si garantiscono anche e sopratutto attraverso politiche di sostegno alla ricerca e allo sviluppo: l'Italia investe solo lo 0.5% del proprio Pil a questo scopo e nel nostro Paese e' in preoccupante flessione il numero di professionisti dedicati alla ricerca biomedica, con addirittura una perdita del 20% dei dottori di ricerca".
Nonostante cio', nel corso del 2017 i lavori scientifici italiani in ambito oncologico pubblicati su riviste mediche indexate sono stati oggetto di 3.009 citazioni da parte di altri autori, ponendo il nostro Paese al primo posto in Europa in questa speciale classifica, davanti a Germania, Francia e Regno Unito. Tutte Nazioni con solidissime tradizioni di eccellenza nella ricerca biomedica.
(Edr/Dire)