(DIRE) Roma, 9 nov. - Le cifre sulle quali riflettere e sulle quali imbastire la programmazione di un programma di prevenzione. Nell'arco degli ultimi vent'anni la prevalenza del diabete, stando all'ultimo rapporto Arno Diabete (2017) e' quasi raddoppiata e attualmente e' del 6,34% su scala nazionale. Gli esperti stimano tuttavia che i casi di diabete non riconosciuto rappresentino il 20% del totale (in pratica un caso di diabete su 5 sarebbe non diagnosticato e non riconosciuto) e questo porta le stime di prevalenza di questa condizione nel nostro Paese all'8% circa. Il che, tradotto in cifre, equivale ad una popolazione di 4 milioni di persone con diabete in Italia ai quali aggiungere 1 milione di diabetici che ignorano la loro condizione. La prevalenza del diabete di tipo 2 aumenta tuttavia con l'aumentare dell'eta', cosi' che dopo i 70 anni supera il 20% (un anziano su 5 e' affetto da diabete di tipo 2). Secondo le stime dell'International Diabetes Federation (Idf) nel 2017 si contavano nel mondo circa 425 milioni di persone con diabete, con una prevalenza in crescita vertiginosa se si considera che le precedenti stime del 2013 indicavano in 381 milioni le persone con diabete nel mondo e che le proiezioni per il 2030, sempre dell'Idf, parlano di 552 milioni di persone con diabete. Ad essere interessata dal diabete sarebbe dunque 1 persona su 11 nel mondo, ma in un caso su due (su scala mondiale) questa condizione non e' diagnosticata. Oltre 1 milione di bambini e adolescenti sono affetti da diabete di tipo 1. Due persone su tre di quelle con diabete vivono nelle citta' (279 milioni).
Le persone con diabete 'costano' molto. Ma piu' per le complicanze che per la gestione del diabete. In Italia, tra le persone con diabete il tasso di ricoveri e' il doppio di quelle non affette da questa condizione e la degenza media per una persona di diabete e' in media di un giorno piu' lunga rispetto ai pazienti non diabetici. Il costo complessivo per il monitoraggio e la cura di queste persone e' il doppio dei soggetti non diabetici (in media 2.900 euro contro 1.300 euro) e la spesa e' generata per almeno meta' dai ricoveri; solo il 7% e' assorbita dai farmaci anti-diabete e il 4% dai dispositivi. In generale il costo attribuibile alle complicanze e alle patologie concomitanti, diverse dal diabete, rappresenta il 90% della spesa complessiva, mentre solo il 10% e' generato dalla gestione dal diabete di per se'.
Con quali farmaci si tratta il diabete in Italia oggi.
Necessario rivedere al piu' presto qualcosa. Il 26% circa dei pazienti con diabete e' in trattamento con insulina (da sola o in associazione con altri farmaci); un altro 26% dei pazienti e' in trattamento con i nuovi farmaci anti-diabete (inibitori di DPP-4, inibitori di SGLT2, analoghi di GLP-1). La metformina, da sola o in associazione con altri farmaci e' il farmaco piu' utilizzato (80% dei pazienti). Un punto di riflessione dovrebbe venire pero' dal fatto che le 'vecchie' sulfoniluree sono ancora utilizzate in un paziente su quattro e le glinidi nel 9% dei pazienti. Le nuove edizioni delle linee guida, sia italiane che internazionali, alla luce dei rischi di ipoglicemia comportati da queste terapie, soprattutto nel paziente anziano, fragile e con pluripatologie, consigliano di non ricorrere in prima battuta a questi farmaci, ma di utilizzare preferibilmente le nuove terapie (inibitori di DPP-4, inibitori di SGLT2, analoghi di GLP-1) che sono efficaci e piu' sicure.
(Wel/Dire)